Avrebbero chiesto soldi per un provino con l’Ascoli, uno di loro avrebbe dichiarato un passato da calciatore
Una banda di furbetti è finita sotto processo ad Ascoli Piceno, per una truffa avvenuta tre anni fa ai danni della famiglia di un giovane al quale era stato promesso un provino con l’Ascoli. Il servizio delle Iene, aveva portato a scoprire un sottobosco nello scouting di giovani calciatori, popolato da furbetti, che approfittano della ingenuità di alcuni genitori che cercano scorciatoie per i propri figli, invece che insegnare ad affermarsi con i loro mezzi. E in merito a questo ci sarebbe tanto da dire.
Lo avevamo detto, il sospetto era che il caso Bagni non doveva essere un caso isolato, ma se Salvatore Bagni aveva quanto meno un passato calcistico che lo rendeva credibile, i quattro protagonisti di quest’altra storia, hanno un che da scout di squadra parrocchiale, anche se poi le vittime hanno comunque abboccato. I quattro furbetti sono un 60enne di Garlasco, un 56enne di Porto San Giorgio, due 63enni, uno di Ripatransone, l’altro di Ascoli Piceno.
La vicenda era iniziata quando il 60enne di Garlasco aveva avvicinato i familiari del ragazzo, mettendoli in contatto con il sangiorgese, che aveva trattato la somma da versare per un ipotetico tesseramento con l’Ascoli, comunque completamente all’oscuro della vicenda. Per rendere più credibile il tutto uno dei quattro aveva dichiarato un passato da calciatore.
Padre e figlio sono scesi ad Ascoli Piceno, ma una volta incassati i soldi – “accontentandosi” di diecimila euro, dopo una richiesta iniziale di ventimila – i quattro si sono resi irreperibili e non c’è stato nessun tesseramento.
La vicenda sarà ora valutata nelle sedi competenti, a seguito della denuncia del genitore.