Controluce di Oliviero Fiorenzi e il cortometraggio Sakura サクラ – Land of Symphony firmato Poliarte-Rainbow sono i due ambasciatori culturali scelti da Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission per rappresentare le Marche all’Expo 2025 di Osaka, in Giappone. Un doppio progetto, tra arte visiva e narrazione cinematografica, che intende promuovere nel mondo l’identità culturale, la creatività e il patrimonio della regione.
“Un’opera d’arte e un corto per conquistare il cuore del mondo e ispirare una nuova visione per il futuro,” ha dichiarato con orgoglio Andrea Agostini, presidente di Fondazione Marche Cultura.
La luce delle Marche tra Oriente e Occidente
Protagonista del percorso espositivo ARS: tradition and innovation, l’installazione Controluce dell’artista osimano Oliviero Fiorenzi è un raffinato esempio di come la tradizione artigianale possa dialogare con la contemporaneità. Realizzata in carta filigranata di Fabriano, l’opera rivela i suoi segreti solo grazie a un’attenta illuminazione, svelando simboli e narrazioni in bilico tra memoria storica e visione futura.
Ispirata all’estetica giapponese delle shōji, le pareti in carta che filtrano la luce, Controluce crea un ponte ideale tra Asia ed Europa, evocando l’origine della carta in Oriente e la sua trasformazione in eccellenza italiana. Un omaggio visivo al valore simbolico della carta, concepita come veicolo di cultura. L’opera è stata realizzata in collaborazione con Manualis, laboratorio di maestri cartai, e con il supporto scientifico della Fondazione Fedrigoni Fabriano.
Un cortometraggio per raccontare le Marche con gli occhi di un violinista
Il secondo tassello della partecipazione marchigiana all’Expo è rappresentato dall’anteprima mondiale del corto Sakura サクラ – Land of Symphony, un viaggio sensoriale e identitario lungo 15 minuti, nato dalla collaborazione tra Poliarte – Accademia di Belle Arti e Design e il Gruppo Rainbow di Igino Straffi, con il supporto di Marche Film Commission.
Diretto da Paolo Doppieri, scritto da Sergio Ramazzotti e impreziosito dalla direzione artistica di Marco Delio Rossi, il corto racconta il viaggio di Hitoshi, un violinista giapponese che, perduta una nave ad Ancona, intraprende un percorso inaspettato tra le meraviglie delle Marche in compagnia di Chiara, una giovane designer. Da quel momento, il territorio si trasforma in un vero e proprio protagonista, capace di incidere sul destino dell’uomo con la forza discreta della bellezza.
Girato interamente in location marchigiane, tra borghi medievali, paesaggi collinari e luoghi d’arte, Sakura è molto più che un film: è un racconto universale sulla scoperta, l’accoglienza e il cambiamento interiore. Il cast internazionale annovera Taiyo Yamanouchi, Dharma Mangia Woods, Isabella Carloni e Alfredo Sorichetti, con la partecipazione di Yukari Ishibashi e William Zhang.
Due opere, un solo messaggio: futuro e radici si intrecciano
Nel contesto dell’Expo, che invita i Paesi a riflettere su come “Progettare la società futura per le nostre vite”, la proposta artistica marchigiana si distingue per la sua forza evocativa. Le due opere condividono una visione che intreccia sostenibilità, bellezza e autenticità, proponendo un “modello marchigiano” che sa guardare lontano restando profondamente ancorato al proprio patrimonio culturale.
“Sono due gioielli – ha concluso Agostini – che parlano al mondo con il linguaggio della luce, della musica e della poesia. Con la capacità di emozionare e ispirare. È questo il ruolo dell’arte: accendere visioni, creare connessioni, guidare il futuro.”