Dal 28 maggio al 3 giugno, alla Sala Expo degli ex Giardini della Rocca, un’esposizione collettiva racconta l’antica pratica della ceramica
Sporcarsi le mani può voler dire imparare a conoscere il mondo. Modellarlo, abitarlo, trasformarlo. È questo il cuore pulsante dell’Atelier della Ceramica, realtà artistica e sociale tra le più longeve e significative delle Marche, che da oltre trent’anni trasforma argilla e fragilità umana in arte, resistenza e comunità.
Un’esperienza che diventa visibile a tutti nella mostra “Ceramica Amica”, in programma dal 28 maggio al 3 giugno presso la Sala Expo degli ex Giardini della Rocca di Senigallia. L’inaugurazione si terrà mercoledì 28 maggio alle ore 18:00, con la partecipazione dello storico dell’arte Claudio Paolinelli. L’iniziativa è promossa in collaborazione con l’Associazione gli Amici dell’Unità Solidale e con il patrocinio del Comune di Senigallia.
La materia come metafora di vita
Fragile ma capace di rinascere, la ceramica diventa metafora potente di una condizione umana che, pur segnata da dolore, può trasformarsi in nuova bellezza. «Lavorare la terra significa anche lavorare su sé stessi», spiega Elvira Bruni, fondatrice e anima del laboratorio, «nonostante le difficoltà – anche durante l’alluvione – non ci siamo fermati. Offriamo ancora spazio alla creatività e alla poesia, per far conoscere un’arte antica quanto l’umanità».
La mostra raccoglie le opere di allieve e allievi dell’Atelier, in un viaggio attraverso forme, colori e sensibilità che raccontano storie di resilienza, scoperta, relazione. Un laboratorio figurativo e sociale, aperto a persone di ogni età e provenienza, donne e uomini in situazioni di difficoltà temporanea, giovani in cerca di un’identità, adulti che desiderano ritrovare un contatto con sé e con gli altri.