Una stanza dedicata all’arte, un tempo sospeso per ritrovare sé stessi anche durante la malattia. Prenderà il via a fine maggio, presso l’Ospedale “Principe di Piemonte” di Senigallia, un innovativo progetto di arteterapia pensato per i pazienti ricoverati in diverse unità operative. Un’iniziativa che coniuga salute, bellezza e umanizzazione delle cure, offrendo uno spazio di sollievo emotivo e creativo all’interno del contesto ospedaliero.
Il progetto, dal titolo evocativo “Studio Aperto – Io albero della stessa foresta”, è promosso dalla Direzione Sanitaria dell’AST di Ancona ed è guidato dall’arteterapeuta senigalliese Isabella Giampieretti, maestra d’arte e graphic designer. Non si tratta di un corso di pittura, ma di un vero e proprio percorso terapeutico basato sull’espressione artistica, accessibile a tutti, indipendentemente dalle competenze creative.
Una “boccata d’arte” tra le corsie
La stanza di arteterapia – situata al sesto piano del monoblocco grande dell’Ospedale – sarà aperta tre pomeriggi a settimana. Per quattro ore, i pazienti delle unità di Oncologia, Medicina, Neurologia, Gastroenterologia, Cardiologia, Nefrologia, Psichiatria, Chirurgia e Ortopedia, sulla base di una valutazione clinico-assistenziale, potranno accedervi accompagnati dal personale sanitario.
“È uno spazio pensato per dare respiro, per alleggerire il peso della degenza e offrire una nuova prospettiva sul tempo della cura”, spiega Giampieretti. “L’arte non guarisce, ma aiuta a ritrovare senso e presenza, anche nei momenti più difficili.”
Il progetto rappresenta un’evoluzione del precedente percorso “Possibili connessioni”, dedicato nel 2023 al personale dell’Unità di Oncologia. Visti gli ottimi riscontri, quest’anno l’iniziativa si apre ai pazienti, con un modello già adottato con successo in altri contesti sanitari italiani.
Umanizzare la cura: l’arte come strumento di ascolto
Durante l’incontro di presentazione del progetto, tenutosi nei giorni scorsi presso l’aula didattica dell’ospedale, i Direttori e Coordinatori delle Unità Operative coinvolte hanno discusso insieme all’arteterapeuta e alla Direzione Medica la modalità di coinvolgimento dei pazienti. Un segnale importante di sinergia tra professioni sanitarie e approcci terapeutici alternativi, sempre più integrati nella visione contemporanea della cura.
L’obiettivo è chiaro: rendere l’ambiente ospedaliero più umano, più vicino alle persone, offrendo strumenti che migliorino il benessere globale del paziente.