Dal primo posto in classifica conquistato negli “World Art Awards 2023” alla visita dello scrittore Ian McEwan alle gallerie fiorentine, fino al “pornografico David” che scandalizza studenti della Florida: la “settimana Uffizi” che ha messo al centro il museo italiano più bello.
Le Gallerie degli Uffizi sono il museo italiano migliore al mondo. A dirlo è il sito internazionale American Art Awards che ogni anno seleziona i 20 musei più belli del mondo sulla base di importanti criteri come il numero dei visitatori, la reputazione consolidata negli anni, le dimensioni, l’attività online, l’importanza delle mostre ospitate, gli artisti rappresentati e i programmi educativi organizzati.
Requisiti pienamente soddisfatti dal Museo di Piazza della Signoria di Firenze che si aggiudica la doppia riconoscenza di “museo più conosciuto al mondo” e di “miglior museo in Italia“.
“La nostra scelta del miglior museo in Italia è la Galleria degli Uffizi – ha comunicato American Art Awards attraverso il suo sito – il venerato museo d’arte situato adiacente a Piazza della Signoria nel centro storico di Firenze, nella regione Toscana. Per noi è il più importante museo italiano, il più visitato, il più grande e il più conosciuto al mondo. Espongono una collezione di opere inestimabili, in particolare del periodo del Rinascimento italiano.
Mentre riguardo al titolo mondiale si legge : “Nella nostra Top 20 per il 2023 abbiamo scelto la Galleria degli Uffizi e alcune gallerie d’arte contemporanea molto più piccole“.
In classifica insieme al museo fiorentino “alcuni hotspot molto nuovi e contemporanei in diversi paesi e culture, dalla pittura al digitale, dalla fotografia alla scultura” come grandi centri d’arte moderna in Ghana e Zambia, una struttura all’avanguardia a Hong Kong, e alcune “splendide cripte sotterranee” in Israele e in Lettonia.
Eike Schmidt ad Hong Kong, Ian McEwan a Firenze…
Agli importanti riconoscimenti, sono seguiti altri avvenimenti che hanno portato le Gallerie degli Uffizi in testa alle pagine culturali internazionali, e non solo.
Venerdì 24 marzo è iniziato ad Hong Kong il Museum Summit il più grande evento museologico al mondo. Ad aprirlo è stato proprio Eike Schmidt , il direttore del Museo degli Uffizi. Le Gallerie hanno infatti partecipato all’organizzazione dell’intero evento, curato dal Ministero del Tempo Libero, della Cultura e dello Sport della Regione di Amministrazione Speciale Hong Kong della Repubblica Popolare Cinese, al quale hanno preso parte circa 2.000 direttori e curatori di musei da oltre 30 paesi del mondo, insieme a 6,3 milioni di asiatici che hanno seguito la kermesse online.
Mentre il direttore degli Uffizi era impegnato ad Hong Kong, le sale fiorentine hanno ospitato l’autore britannico Ian McEwan. A Firenze per presentare il suo ultimo libro “Lezioni”, lo scrittore e sua moglie Annalena McAffee hanno visitato per la prima volta il Museo, apprezzando in particolar modo i capolavori di Botticelli e Leonardo.
…mentre in Florida il David fa scandalo
“Galeotto fu il David e chi lo scolpì nudo” infine, per una preside della Florida, costretta a lasciare il lavoro dopo una lezione sull’arte rinascimentale italiana.
Il capolavoro di Michelangelo è stato mostrato agli studenti della Classical School di Tallahassee insieme all’affresco della Creazione di Adamo della Cappella Sistina ma entrambe le opere hanno sollevato l’indignazione di tre genitori che, protestando, hanno chiesto al presidente di prendere provvedimenti nei confronti dell’insegnante.
La vicenda è stata raccontata dal New York Post, al quale la preside e insegnante si è rivolta per denunciare il trattamento ricevuto. Come si evince dal racconto del Presidente dell’Istituto scolastico Barney Bishop, due genitori hanno protestato per non essere stati avvisati in anticipo dei contenuti “controversi“ della lezione, mentre la mamma di un terzo alunno si è detta addirittura “sconvolta” dalle immagini “pornografiche” mostrate al figlio.
Le proteste hanno costretto così il Presidente a richiamare l’ “amareggiata” preside Hope Carrasquilla che non ha potuto far altro che scegliere tra dimissioni immediate o licenziamento in tronco dal suo incarico.