Nella nuova puntata di MVP – Most Valuable Podcast il microfono passa a Elisa Di Francisca, campionessa olimpica e mondiale di fioretto, marchigiana, madre e donna dalla personalità intensa e sfaccettata.
Dalla danza all’amore per la scherma
Nata e cresciuta a Jesi, patria della scherma italiana, Elisa racconta il suo primo approccio con lo sport:
“Mia madre mi aveva iscritta a danza classica, ma dopo un anno e mezzo non ne potevo più. Volevo sfidare, ridere, fare gruppo. Così mio padre mi ha portata a provare scherma e lì ho trovato il mio mondo.”
Un mondo segnato da grandi maestri come Ezio Triccoli, figura leggendaria della scherma italiana, sopravvissuto ai campi di concentramento grazie a questo sport. Triccoli vide in Elisa un talento raro:
“Disse a mia madre che avevo l’oro nelle mani. Aveva ragione, ma ho impiegato del tempo per crederci anche io.”
Le sconfitte, la maternità e la nuova vita in palestra
Elisa parla con sincerità anche delle sconfitte, come la mancata qualificazione a Pechino 2008. Alla proposta del commissario tecnico di partecipare come allenatrice lei risponde di voler arrivare come titolare e così ha fatto.
“Quella bruciava tanto, ma mi ha spinto a tornare più forte. A Londra ci sono arrivata con l’incoscienza di chi ha tutto da dimostrare, e ho vinto.”
Oggi, madre di due figli, ha lasciato l’agonismo ma non lo sport.
“All’inizio facevo le gare con mio figlio Ettore piccolo tra le braccia, cambiavo il pannolino tra un assalto e l’altro. Ora insegno scherma a 60 bambini. Amo stare con loro, sono puri, diretti. Vorrei diventare una vera allenatrice, fare gavetta e costruire qualcosa.”