«Il Primo Maggio non può essere solo una ricorrenza. Deve diventare il punto di ripartenza per affrontare con decisione i nodi irrisolti del lavoro, a partire da sicurezza e salari» rilancia Marco Ferracuti, Segretario generale della Cisl Marche, in occasione della Festa dei Lavoratori.Un giorno di festa, certo, ma anche una data dal forte richiamo simbolico.
E proprio per questo il Segretario della CISL Marche, Ferracuti invita a non limitarsi alle celebrazioni, ma a guardare con lucidità e responsabilità alle sfide che il lavoro oggi impone.
«Il 1° maggio non è solo una giornata di festa. È, prima di tutto, un’occasione preziosa di riflessione sui profondi cambiamenti che stanno attraversando il mondo del lavoro. sottolinea Ferracuti – Viviamo nell’epoca delle transizioni: digitale, ecologica, demografica. Transizioni che, se non governate, alimentano incertezza e generano inquietudine. Cresce la percezione che il futuro possa essere peggiore del presente, soprattutto tra i più giovani, tra chi lavora con contratti precari, tra chi non riesce a intravedere percorsi di crescita professionale e personale.»
Un’analisi che si traduce in una proposta concreta: «Oggi più che mai è necessario pensare a un nuovo modello di sviluppo, capace di mettere al centro la persona e non solo gli indicatori economici. – prosegue –Un modello a trazione sociale che non separi il tema della crescita da quello della giustizia e della dignità del lavoro. Mettere la persona al centro significa contrastare con decisione la precarietà e promuovere ambienti di lavoro sani, sicuri e orientati al benessere. Ma significa anche dare protagonismo a lavoratrici e lavoratori, riconoscendo il valore della partecipazione.»
E proprio sulla partecipazione la Cisl ha lanciato una proposta di legge a livello nazionale, sostenuta da una raccolta firme che ha coinvolto decine di migliaia di cittadini.
«Siamo convinti che la proposta di legge sulla partecipazione, quando diventerà realtà, potrà segnare l’inizio di un nuovo cammino. – sottolinea Ferracuti – Un percorso che porterà ad una maggiore condivisione nelle scelte strategiche delle imprese, ad un miglioramento della qualità del lavoro, ad un incremento dei redditi.»
Ma i dati, soprattutto nelle Marche, sono allarmanti. «Nelle Marche, oggi, i salari sono ancora inferiori dell’11% rispetto alla media nazionale: è una distanza che non possiamo più accettare. – denuncia il Segretario generale della CISL Marche – Non possiamo nemmeno accettare che la sicurezza sul lavoro resti un’emergenza continua. Se il 2024 si era chiuso con un lieve calo delle denunce di infortuni rispetto al 2023, i dati del primo bimestre 2025 segnalano purtroppo un’inversione di tendenza: si passa da 473 a 536 denunce, con un incremento del 13,3%. Ancora più preoccupante è l’aumento delle denunce per malattia professionale, salite a 7.725 nel 2024, con una crescita del 14,1% rispetto all’anno precedente. Numeri che raccontano una realtà che va affrontata con interventi strutturali, non con parole di circostanza.»
Infine, un appello: «Serve coraggio per costruire il futuro e il lavoro – conclude Ferracuti – ed anche il 1° maggio, resta la chiave per renderlo più giusto, più stabile, più umano.»