Wednesday 30 April, 2025
HomeCronacaStalking e violenza, per 34enne jesino scatta (ancora) il braccialetto elettronico

Nell’ottobre 2024, il 34enne era già stato destinatario di una analoga misura cautelare a causa delle sue condotte aggressive

Nella giornata di ieri, al termine di una meticolosa attività investigativa condotta dalla Polizia di Stato del Commissariato di PS di Jesi, sotto la guida del Dirigente Vice Questore Dr. Paolo Arena e con il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, è stata eseguita un’ordinanza emessa dal Gip del medesimo Tribunale che dispone il divieto di avvicinamento alla persona offesa e a tutti i luoghi da lei frequentati, mantenendosi ad una distanza di almeno 1000 metri, con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un cittadino jesino di 34 anni.

Il provvedimento restrittivo è scaturito dai presunti atti persecutori perpetrati dall’uomo nei confronti della sua ex convivente.

La vicenda presenta un precedente significativo: nell’ottobre 2024, il 34enne era già stato destinatario di una analoga misura cautelare a causa delle sue condotte aggressive e morbose, sfociate anche in episodi di percosse. Tuttavia, tale misura era stata in seguito revocata a seguito di un riavvicinamento affettivo con la partner. Purtroppo, la situazione di violenza persecutoria si è ripresentata dopo breve tempo, rendendo necessario un nuovo intervento dell’Autorità Giudiziaria con la conseguente adozione della misura del divieto di avvicinamento, questa volta rafforzata dall’applicazione del braccialetto elettronico per garantire un maggiore controllo e protezione della vittima.

Questo episodio giunge all’indomani della sentita manifestazione che ha animato il centro storico di Jesi contro ogni forma di violenza di genere. In questo contesto, la Polizia di Stato del Commissariato di Jesi rivolge un pressante appello a tutte le vittime di reati legati alla violenza domestica affinché non soprassiedano né sottovalutino i fatti subiti. L’invito è a confidare nell’operato delle forze di Polizia, a denunciare le violenze, ponendo così fine a vessazioni fisiche e psicologiche troppo spesso tenute nascoste per timore del giudizio altrui.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.