Friday 18 April, 2025
HomeAttualitàAutismo, coprogettazione ed il ruolo dell’educatore: voci dal Progetto In&Out

Sabato 5 aprile, a Palazzo dei Convegni di Jesi, si è tenuto il convegno “Autismo IN… voci, note e percorsi dal territorio“, promosso dall’ASP Ambito 9, con il patrocinio del Comune di Jesi e la collaborazione dei partner del progetto. L’evento è stato organizzato in occasione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo e ha rappresentato un’ occasione per condividere esperienze, buone pratiche e riflessioni sul tema dell’autismo, tra istituzioni, operatori, famiglie e associazioni del territorio.

Una rete a sostegno dell’inclusione

I lavori sono stati introdotti dall’Assessora ed Istruzione, formazione e politiche giovanili Emanuela Marguccio e Franco Pesaresi, Direttore dell’ASP Ambito 9, che ha sottolineato come il progetto IN&OUT, realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ministro per la Disabilità, sia nato con l’intento di promuovere integrazione e convivenza, valorizzando le esperienze territoriali e l’interazione costante tra servizi e comunità.

A seguire, Enrico Gherardi, vicepresidente della Cooperativa COOSS Marche, ha messo in luce il ruolo centrale degli educatori professionali, figure che incarnano la “ricchezza del territorio” grazie alla loro passione e trasversalità, caratteristiche fondamentali per costruire relazioni significative e percorsi individualizzati con le persone nello spettro autistico.

Le testimonianze degli operatori e delle comunità

Tra gli interventi, quello di Valentina Spadoni, in rappresentanza della Comunità Azzeruolo di Jesi, che dal 2019 ospita quattro ragazzi con autismo. Spadoni ha raccontato l’esperienza intensa e inaspettatamente ricca vissuta con il progetto IN&OUT: “Abbiamo partecipato ad attività di idroterapia, trascorso giornate al mare e, grazie al supporto del progetto, organizzato un soggiorno di tre giorni in una località balneare. Non è stato sempre facile, ma la forza del gruppo, la partecipazione attiva di tutti – dagli operatori sociosanitari agli infermieri – e l’attenzione verso ogni singolo ragazzo, hanno fatto la differenza.”

Un focus specifico è stato dedicato al progetto Working School, introdotto da Tiziana Pellonara e Samuele Fratoni, educatori impegnati sul campo. Pellonara ha raccontato il suo coinvolgimento “a 360 gradi”, dalla formazione all’inserimento lavorativo: “Abbiamo osservato le inclinazioni dei ragazzi e cercato di valorizzarle, offrendo loro esperienze concrete all’interno di contesti aziendali veri e propri, con ruoli e divise uguali a quelli degli altri lavoratori.”
Fratoni ha evidenziato il valore innovativo del lavoro in gruppo rispetto alla classica dinamica 1:1: “È stata una palestra di crescita anche per noi operatori. Speriamo che questa esperienza continui, coinvolgendo un numero sempre maggiore di persone.

Il contributo dello sport e della natura

Un altro pilastro del progetto è stata la componente motoria e ambientale, curata dalla UISP Comitato Territoriale di Jesi APS. L’intervento di Pietro Carbone, responsabile del progetto per UISP, ha evidenziato l’approccio pedagogico adottato: “Abbiamo immaginato spazi e tempi a misura dei ragazzi, costruendo contesti dove potessero sentirsi accolti e stimolati. Anche la spiaggia è stata pensata in quest’ottica: come un ambiente accessibile e tranquillo, che potesse diventare terreno di scoperta, relazione e benessere.”
Le attività proposte, ludico-ricreative e inclusive, hanno spaziato dalle escursioni naturalistiche all’equitazione, in una logica di apprendimento esperienziale che ha favorito l’incontro tra operatori, famiglie e partecipanti.

Escursioni accessibili, pet therapy e idroterapia

Nel campo della pet therapy, Giorgio Monterubbianesi, presidente della Cooperativa Magical Pet, ha raccontato come il lento avvicinamento al cane sia stato rispettato in ogni fase: “I nostri cani sono stati mediatori silenziosi nella gestione dell’ansia e hanno favorito momenti di connessione autentica tra i ragazzi e l’ambiente.

Anche l’acqua ha avuto un ruolo centrale. Mirco Fava, responsabile della Fondazione Officina dei Sensi, ha spiegato come l’idroterapia possa trasformarsi in uno strumento potente per il benessere: “L’acqua è un ambiente, ma anche un mezzo. Cambiando l’ambiente, cambia la condizione. La personalizzazione dell’intervento è fondamentale, ed è proprio l’educatore – formato e coinvolto – a poter fare la differenza concreta nella vita di un bambino.”

Il punto di vista delle famiglie

Infine, commovente e sincero l’intervento di Antonella Foglia, rappresentante dell’ANGSA Marche APS (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), che ha condiviso la propria esperienza personale come madre di un figlio di 37 anni con autismo: “Abbiamo vissuto gli anni bui, quando si colpevolizzava la madre per ogni difficoltà. Oggi la realtà è cambiata, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Progetti come questi fanno davvero la differenza.”

Il convegno è stato moderato dalla Dott.ssa Nora Bianchi, Responsabile U.O.C. Disabilità dell’ASP Ambito 9. Elevata la partecipazione da parte di personale del settore al quale L’Ordine degli Assistenti Sociali della Regione Marche ha riconosciuto crediti formativi e deontologici, valorizzando così l’importanza dell’aggiornamento continuo su queste tematiche.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.