Friday 22 November, 2024
HomeComunicati stampaChiusura banche a Staffolo, Monte S. Vito, Cerreto e Genga. Mangialardi: “Altri disagi per le fasce più deboli”

Il capogruppo dem in consiglio regionale: “La giunta Acquaroli è rimasta inerte, nonostante gli impegni previsti da una nostra mozione approvata all’unanimità”

Continua l’emorragia di servizi nelle aree interne della provincia di Ancona. Da domani chiuderanno i battenti gli sportelli bancari di Banca Intesa e Bper nei comuni di Staffolo, Monte San Vito, Cerreto d’Esi e Genga. A giugno, poi, sarà la volta della filiale di Intesa Sanpaolo a Serra San Quirico.

Esattamente un anno fa, il consiglio regionale, approvando all’unanimità una mozione del Partito Democratico volta a prevenire la situazione che si stava determinando a causa di alcune scelte aziendali annunciate dagli istituti di credito, aveva impegnato la giunta regionale a mettere in campo una serie di azioni, tra la definizione di un’intesa con la Commissione regionale Abi Marche che, sotto l’egida di Banca Italia, favorisse il mantenimento dei presidi bancari per almeno 5 anni, e il riconoscimento degli uffici postali operativi in quelle zone a operare come sportelli finanziari in collaborazione con le banche.

“Nonostante la tempestiva azione del nostro gruppo – commenta il consigliere regionale Maurizio Mangialardi – la giunta regionale ha fatto ben poco, e da domani molti cittadini delle aree interne e, in particolare della zona montana, dovranno subire ulteriori disservizi. Va da sé che a patire i maggiori disagi saranno quelle fasce più deboli della popolazione come gli anziani, che dovrebbero essere maggiormente tutelate dalle istituzioni. Ma, evidentemente, neanche questo è stato un motivo sufficiente per convincere presidente e assessori a svolgere un’azione più incisiva nei confronti delle banche e degli istituti finanziari.
E pensare che il centrodestra, durante la campagna elettorale per le regionali del 2020, aveva fatto del rilancio delle aree interne una delle sue bandiere. Arrivati a metà mandato, siamo costretti a prendere atto che nulla o quasi è stato fatto e che, anzi, sul fronte dei servizi, si sono registrati significativi passi indietro, come questa vicenda dimostra chiaramente”.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.