32 vittime e oltre 400mila euro in 3 anni: truffa sentimentale scoperta dalla Polizia Postale
Gli agenti della Polizia postale del centro per la sicurezza cibernetica di Roma hanno individuato un gruppo criminale composto da 8 persone che aveva un protocollo ben preciso con cui adescare donne su Facebook, con un finto profilo: Larry Brooks, 50 anni, ufficiale degli Stati Uniti. Avvicinava virtualmente donne sole, benestanti, per far credere loro di voler intrattenere una relazione sentimentale. Poi la richiesta economica: servono soldi per il viaggio in Italia e per coronare finalmente il sogno d’amore, per curarsi da una terribile malattia o altre storie inventate. Facendo leva sulla fiducia guadagnata nel tempo e sulla compassione delle donne adescate, Larry Brooks riusciva ad ottenere il denaro.
Le indagini della Polizia Postale hanno permesso di far emergere almeno 32 truffe a danno di donne, con un giro di affari di 400mila euro. I fatti risalgono al periodo 2018/2021.
La vergogna supera il desiderio di giustizia: troppe truffe sommerse
Gli indagati sono stati arrestati per truffa aggravata, riciclaggio e sostituzione di persona. Ma delle 32 truffe accertate solo 8 hanno denunciato: la difficoltà ad accettare la realtà e la vergogna accompagnano le vittime e impediscono loro di confidarsi anche con le persone più vicine, lasciando il fenomeno criminale in parte sommerso. A volte sono i parenti delle vittime a denunciare, preoccupati dalle improvvise difficoltà economiche e psicologiche delle stesse.
Purtroppo davanti alla verità ed alla scoperta di essere state “prese in giro“, la vergogna ha la meglio sul desiderio di avere giustizia. Eppure, dietro alle truffe, ci sono storie di donne delle quali gente senza scrupoli ha approfittato. Per fare un esempio: se una donna non poteva avere figli, appariva in scena il figlio di Larry, Elvis, che intratteneva rapporti diretti con la donna per lungo tempo fino a chiamarla “mamma”.
Larry Brooks esiste davvero: è un avvocato americano, che scoperta la truffa criminale ha denunciato il furto di identità alle autorità statunitensi.
