La nota della consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, che sulla questione ha presentato una nuova interrogazione
ANCONA – “L’ignavia e la poca serietà con cui la giunta Acquaroli ha affrontato e continua ad affrontare la vertenza Imr è di estrema gravità. Alla luce del nuovo piano industriale triennale presentato ieri dall’azienda, che prevede il reimpiego di soli 65 dipendenti, a oggi rischiano di rimanere fuori ben 26 lavoratori.
Purtroppo avevamo denunciato questo pericolo già parecchio tempo fa e avevamo portato la questione all’attenzione del consiglio regionale, tanto che, lo scorso 18 febbraio, in aula era stata approvata all’unanimità una risoluzione che impegnava la giunta regionale a sollecitare un nuovo piano industriale a tutela del sito produttivo e dell’occupazione, con il coinvolgimento del Ministero delle imprese e del made in Italy.
Oggi dalle dichiarazioni dell’assessore Aguzzi scopriamo che nulla è stata fatto a tal proposito e che il Ministero del Made in Italy, che doveva essere il garante degli accordi sottoscritti dall’Imr ai tempi dell’acquisizione dell’ex Caterpillar, non è stato per nulla coinvolto nelle nuove trattative.
Quale ne sia il motivo non ci è dato saperlo, ma è evidente che questo atteggiamento pilatesco di Acquaroli e Aguzzi potrebbe costare molto caro ai lavoratori e al nostro territorio”.
A dirlo è la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, che sulla questione ha presentato una nuova interrogazione per sollecitare la giunta regionale ad attivarsi immediatamente con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e con la Imr per chiedere la revisione e il miglioramento delle condizioni contenute nel nuovo piano industriale previste per lo stabilimento jesino.
“Acquaroli e Aguzzi – attacca Bora – non possono continuare a fare gli arbitri: se i sindacati non potranno contare sul concreto sostegno della Regione Marche, la partita per salvare i posti di lavoro rischia di essere persa già in partenza. Il nostro atteggiamento è stato sempre responsabile e costruttivo sia nei confronti della giunta che dell’azienda, perché sappiamo bene che quando in gioco ci sono le vite dei lavoratori e delle loro famiglie le polemiche devono essere lasciate da parte.
Ma adesso è ora di dire basta, poiché abbiamo l’impressione che alcuni si stiano approfittando di questa nostra responsabilità.
Basti dire che nonostante già a novembre del 2023 si registrasse da parte dell’Imr un inaccettabile ritardo nell’attuazione del piano industriale, la giunta Acquaroli è rimasta in silenzio. Una debolezza che oggi consente all’azienda di mettere la Regione Marche di fronte al fatto compiuto, con una nuova pianificazione assolutamente irricevibile”.