Non rispetta il divieto imposto appena due giorni fa, intercettato alla fermata dell’autobus mentre cercava di riportare a Cingoli la moglie
E’ passato solo qualche giorno, e il 24enne di origini tunisine già raggiunto da un divieto di avvicinamento alla moglie, ha già provato a rimettere le mani su di lei. Ma gli agenti non si sono fatti trovare impreparati. Infatti ieri, la Polizia Giudiziaria del Commissariato di Jesi, coordinata dal Dirigente Vice Questore Dr. Paolo Arena, lo ha prontamente arrestato in flagranza per violazione del divieto di avvicinamento alla persona offesa.
Intorno alle 9, durante un servizio di osservazione in via Garibaldi, gli agenti hanno notato l’uomo conversare a breve distanza con la moglie. L’uomo era stato precedentemente sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento, grazie all’attivazione del codice rosso, con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri e il divieto di dimora nella provincia di Ancona, in quanto indagato per maltrattamenti in famiglia.
Secondo le informazioni raccolte, l’uomo aveva fatto irruzione nell’appartamento della donna a Jesi, dove attualmente risiede, utilizzando le chiavi in suo possesso. L’aveva quindi costretta a seguirlo alla fermata dell’autobus per tornare a Cingoli, luogo di residenza precedente, e la povera donna per paura di una reazione violenta, lo stava seguendo.
L’intervento tempestivo della pattuglia di Polizia Giudiziaria, che transitava nei pressi della fermata, ha permesso di riconoscere l’uomo e di procedere all’arresto. Il Pubblico Ministero di turno, informato dei fatti, ha convalidato l’arresto e disposto il trasferimento dell’uomo in Tribunale per l’udienza di direttissima.
