Un viaggio nel cuore della storia e della musica prende vita al Teatro Moriconi di Jesi, dove dal 16 al 18 marzo andrà in scena C’era una volta Giulia, la Vestale, una versione “pocket” della celebre tragédie-lyrique di Gaspare Spontini. L’opera, proposta in una veste agile e moderna, sarà interpretata dai cantanti Louise Guenter, Matteo Straffi e Alexander Ilvakhin, con la regia e la narrazione di Lorenzo Giossi e la direzione musicale di Gianluca Piombo, alla guida del Time Machine Ensemble.
Lo spettacolo si sviluppa attorno a una cornice narrativa affascinante: un giovane archeologo, durante una campagna di scavo, rinviene un prezioso reperto. Da quel momento, la storia prende vita, animando personaggi e oggetti che iniziano a raccontare e cantare un intreccio di amore impossibile, destino crudele e sacro fuoco di Vesta.
Un’opera per tutti, tra giovani e anziani
Adatta a un pubblico di tutte le età, questa particolare versione della Vestale si rivolge in modo speciale ai giovani spettatori. La recita di domenica 17 marzo alle ore 17 è pensata per le famiglie, mentre quelle di lunedì 18 e martedì 19 marzo alle ore 10 accoglieranno un pubblico intergenerazionale, con la partecipazione di bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di I grado, insieme agli anziani ospiti delle case di riposo e dei centri diurni.
Grazie all’adattamento musicale di Gianluca Piombo e alla regia di Lorenzo Giossi, C’era una volta Giulia, la Vestale concentra in 60 minuti tutta la potenza narrativa e musicale dell’opera originale. Un’opportunità per scoprire e apprezzare il mondo dell’opera in una forma dinamica e coinvolgente.
Un’opera lirica tra storia e avventura
A rendere ancora più avvincente questa versione è l’ispirazione ai grandi racconti d’avventura. “Se noi andiamo alla ricerca di ciò che in fondo anima l’opera lirica, ci troviamo davanti a storie di tutti i giorni con amori, amicizie e difficoltà da superare; il tutto condito da una forte dose di avventura”, racconta il regista Lorenzo Giossi.
“Pensando ai bambini e ai ragazzi ho immaginato un parallelo con i film di avventura, animali fantastici, 007 e il celeberrimo Indiana Jones alle prese con un magico tesoro. La storia di Giulia, destinata a essere una sacerdotessa della dea Vesta e a vegliare sul sacro fuoco senza potersi concedere al soldato romano che ama, diventa quasi un’operazione di spionaggio. Solo l’intervento soprannaturale di un fulmine può risolvere le cose.”
Biglietti e informazioni
Il biglietto ha un costo di 5 euro per un posto unico non numerato. La durata dello spettacolo è di circa 60 minuti. C’era una volta Giulia, la Vestale è una coproduzione con il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca.