Il 27 gennaio ha avuto luogo un’operazione su vasta scala nel cuore del sistema penitenziario di Rebibbia, dove presunte irregolarità nel Servizio per le Dipendenze (Ser.D.) hanno portato a un’indagine di ampia portata. Circa 300 Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati, supportati dai comandi territoriali, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Tra i destinatari, figurano quattro persone: due agli arresti domiciliari e due colpiti da misure interdittive, tutti gravemente indiziati di corruzione, falsità ideologica e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Parallelamente, sono stati notificati cinque avvisi di interrogatorio preventivo ad altrettanti indagati e sono state condotte 44 perquisizioni in diverse province, tra cui Roma, Napoli, Avellino e Bergamo.
Anomalie nei benefici penitenziari
Le indagini, iniziate nel 2017, si sono focalizzate su un presunto sistema illecito all’interno del Ser.D. del carcere di Rebibbia. Secondo gli inquirenti, uno psicologo – ora agli arresti domiciliari – avrebbe orchestrato un meccanismo che prevedeva la redazione di certificazioni false per favorire il trasferimento di detenuti a misure alternative alla detenzione, come il collocamento in comunità terapeutiche.
In un caso documentato, un detenuto avrebbe pagato 1.000 euro per ottenere una relazione psicologica favorevole, redatta in tempi concordati con lo stesso detenuto. L’indagine ha inoltre rivelato il presunto coinvolgimento di operatori volontari del Ser.D., utilizzati per reclutare nuovi detenuti in cambio di compensi, erogati sotto forma di ore lavorative per attività come il contenimento del rischio suicidario.
Un ulteriore filone investigativo ha riguardato un bando della Regione Lazio da 100.000 euro, assegnato a un’associazione costituita dagli stessi operatori volontari, ma poi revocato per irregolarità.
Collegamenti con il narcotraffico
Dal 2018, le indagini si sono estese al monitoraggio di un noto narcotrafficante detenuto a Rebibbia, sospettato di contatti con lo psicologo del Ser.D. Grazie alla complicità di due avvocati – di cui uno arrestato – il detenuto avrebbe continuato a gestire una rete di traffico di stupefacenti operante nei quartieri Tor Bella Monaca e Cinecittà-Tuscolano, oltre che a Zagarolo.
Le intercettazioni hanno portato alla scoperta di due organizzazioni criminali: una gestita dal narcotrafficante di Rebibbia, che si avvaleva di dispositivi criptati e di un collaboratore di giustizia, e un’altra specializzata nell’approvvigionamento di droga dall’estero, in particolare dall’Olanda.
Sequestri e arresti
Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati:
- 21 kg di cocaina;
- 1,5 kg di marijuana e hashish;
- 84.000 euro in contanti;
- 2 pistole con munizioni.
- A Tor Bella Monaca, un indagato è stato trovato con 200 g di cocaina;
- A Nuovo Salario, un altro con 1 kg di hashish, 220 g di marijuana e 7.000 euro in contanti;
- A Torvajanica, in un’officina, sono stati scoperti 69.940 euro nascosti in auto, oltre a 3 Rolex per un valore di 160.000 euro.
Le operazioni odierne sottolineano la complessità del sistema illecito che coinvolge personale sanitario, detenuti e figure del narcotraffico. Gli indagati restano presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva.