Quattro titoli tra follia e immaginazione dal 19 gennaio al 24 maggio 2025.
L’inaugurazione della rassegna domenica 19 gennaio con “L’Oreste”, produzione Accademia Perduta Romagna Teatri; lo spettacolo vincitore del Premio Nazionale Franco Enriquez 2023, attribuito a Claudio Casadio come migliore Attore, tratterà il tema della malattia mentale.
Seguiranno il 22 febbraio “Topolino” del Teatro Medico Ipnotico, il 29 marzo “Il papà di Dio” del Teatro Rebis tratto dal romanzo a fumetti di Maicol&Mirco, e il 24 maggio “Heros” con il teatro integrazione della Rete del Sollievo di Jesi Asp Ambito 9.
Si tratta di quattro spettacoli dedicati al rapporto tra follia e immaginazione nell’ambito della terza edizione della rassegna di prosa curata dal Teatro Giovani Teatro Pirata, sostenuta dal Comune di Montecarotto, Rassegna Malati di Niente – Servizio La Rete del Sollievo Asp 9, Ministero della Cultura, Regione Marche, in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana attività Teatrali e CMS Consorzio Marche Spettacolo.
Dopo aver attraversato, nelle edizioni precedenti, il rapporto tra amore e follia, e le nevrosi delle relazioni familiari, le nuove proposte affrontano la relazione tra follia e immaginazione, grandi temi dei nostri giorni messi in scena da alcune tra le più interessanti compagnie in una grande varietà di stili e linguaggi.
Domenica 19 gennaio alle ore 17:00 la prima rappresentazione della rassegna, con “L’Oreste. Quando i morti uccidono i vivi” di Accademia Perduta Romagna Teatri, spettacolo in un atto. La sensibilità attoriale di Claudio Casadio (nella foto), l’animazione grafica di Andrea Bruno e la regia di Giuseppe Marini concorrono a dare corpo sensibile ed empatico al testo di Francesco Niccolini che, con forte e struggente poesia, affronta non solo il tema della malattia mentale ma anche quello dell’abbandono e dell’amore negato.
Oreste il protagonista passa dall’orfanotrofio al riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, che lo consegna al destino di internato nel manicomio dell’Osservanza di Imola. Non ne esce oramai da trent’anni e dal suo passato sono tanti i ricordi che riaffiorano: la morte della sorella, la partenza del padre per la campagna di Russia, il suo ritorno e una nuova partenza, la morte violenta della madre che aveva rifiutato quel figlio “strano” quando era ancora ragazzino.
Oreste, però, è sempre allegro e ama chiacchierare, soprattutto con Ermes, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che Ermes non esista…
Info:
Teatro Giovani Teatro Pirata / Tel. 0731 56590 Cell. 334 1684688
lun-ven 9.00/17.00