Un messaggio di empatia e ascolto nel percorso di cura del paziente oncologico
Un tema fondamentale per l’evoluzione della medicina moderna, quello dell’umanizzazione delle cure in oncologia, è stato al centro della proiezione del cortometraggio presentato al Fabriano Film Fest. La manifestazione, che in questi giorni sta raccogliendo ampi consensi, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti del settore medico e del mondo del cinema, contribuendo a sensibilizzare il pubblico su un aspetto essenziale nella gestione dei pazienti oncologici: la relazione empatica tra medico e paziente.
Un cortometraggio che racconta il percorso emotivo del paziente oncologico
Il cortometraggio, realizzato dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Ospedalieri (Cipomo) con la sceneggiatura curata dal regista Thomas Turolo, affronta in modo delicato e significativo il percorso che un paziente oncologico compie dalla diagnosi alla cura. La trama si sviluppa attorno a un incontro casuale tra due giovani uomini, uno dei quali avverte un dolore improvviso alla gamba. Un secondo incontro avviene in un ambulatorio oncologico, dove una primaria oncologa, insieme a uno specializzando, traccia il percorso terapeutico del paziente, illustrando le conseguenze della malattia e del trattamento sulla mobilità.
Il cortometraggio si concentra sulla parte emotiva e psicologica del percorso oncologico, mostrando la paura iniziale del paziente, la consapevolezza dei trattamenti da seguire e la condivisione degli obiettivi terapeutici, tra cui il miglioramento della qualità della vita e il controllo della malattia. Un racconto che si sviluppa attraverso gesti e sguardi, senza l’utilizzo di parole, per sottolineare il valore della comunicazione non verbale nel rapporto medico-paziente.
Un messaggio educativo per tutta la comunità sanitaria
La proiezione del video ha avuto luogo nella sala Cinema Montini di Fabriano, dove il pubblico ha potuto riflettere sul significato dell’umanizzazione delle cure in oncologia. La Dottoressa Rosa Rita Silva, oncologa primario della UOC Oncologia Medica dell’Ospedale “Engles Profili” di Fabriano e tesoriere nazionale di Cipomo, ha partecipato all’evento, insieme ai responsabili del Festival, sottolineando l’importanza di questo progetto per il miglioramento della comunicazione tra medico e paziente, in particolare nel delicato momento della diagnosi di cancro.
“La difficoltà di comunicazione tra medico e paziente è spesso un ostacolo che complica il percorso terapeutico“, ha spiegato la Dottoressa Silva. “Questo video aiuta a riflettere sul fatto che il medico non è solo un tecnico della cura, ma diventa anche un punto di riferimento per il paziente lungo tutto il cammino terapeutico.” Un messaggio che va oltre la semplice cura fisica, abbracciando anche l’aspetto psicologico, culturale e sociale del paziente, e che coinvolge tutti, dai professionisti sanitari ai pazienti stessi, fino ai loro familiari e caregivers.
Un progetto che riflette l’esperienza diretta dei medici
La Dottoressa Silva, che ha collaborato direttamente alla sceneggiatura del cortometraggio insieme al regista, ha voluto trasmettere nel film una parte importante della sua esperienza professionale e umana con i pazienti oncologici. L’assenza di parole nel film rende ancora più forte il messaggio, basato sulla potenza dei gesti e degli sguardi, che rappresentano la parte più intima e profonda della relazione terapeutica.
Questa iniziativa ha rappresentato quindi un’opportunità di sensibilizzazione e di educazione per il pubblico, facendo luce su una tematica fondamentale per l’umanizzazione della medicina, un aspetto che non può essere trascurato, soprattutto in un campo delicato come quello oncologico. L’umanizzazione delle cure è un obiettivo che coinvolge tutto il personale sanitario, i pazienti e le loro famiglie, per costruire un percorso di cura che tenga conto della persona nella sua totalità, con rispetto, empatia e ascolto.