Thursday 19 December, 2024
HomeIn evidenzaLa Publiesse torna nettamente sconfitta da Siracusa

Adesso lo scontro salvezza contro Cingoli

Netta sconfitta per i ragazzi di coach Andrea Guidotti a Siracusa, 19-34 contro Albatro Teamnetwork. Troppa Albatro Siracusa Teamnetwork e troppi cerotti per la Publiesse Chiaravalle. Il girone di ritorno inizia con una sconfitta, forse troppo eccessiva nel punteggio. Guidotti deve rinunciare ai fratelli Cuello, capitan Ceresoli, Vieira e Santinelli. I siciliani, tra i favoriti per la vittoria dello scudetto, diventano così uno scoglio veramente troppo difficile da superare. Il passivo di fine primo tempo, 9-18, indirizza la contesa.

Il ruolino di marcia della ripresa è simile, ma c’è spazio per il gol realizzato dal giovanissimo Jacopo Babbini, classe 2007, che ha collezionato altri minuti importanti in massima serie. Il Siracusa conduce, senza affanno, fino al fischio finale. Ed esulta 34-19. Martin Di Domenico sugli scudi per i biancoblu, l’ala mette a referto 6 reti.

Era il penultimo impegno del 2024, che precede di sette giorni l’attesissimo derby casalingo contro Cingoli. Sabato 14 dicembre, al PalaSport di Chiaravalle, alle ore 18, la Publiesse si giocherà punti salvezza importanti.

(foto Salvo Barbagallo)

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).