Friday 27 December, 2024
HomeLifestyleMaglione natalizio, da oggetto kitsch a simbolo delle feste

Le origini, la storia inaspettata e l’evoluzione di uno dei simboli del periodo natalizio nel mondo

Colorati, decorati con renne, fiocchi di neve, pupazzi di neve e Babbi Natale, cosa sarebbe il Natale senza i tradizionali maglioni natalizi? Amati da molti, criticati da altri, essi sono diventati nel tempo uno dei simboli delle festività in diversi paesi nel mondo trasformandosi dalle origini nella moda kitsch ad elemento parte della magia delle feste.

Le origini: storia di una tradizione nordica

I maglioni decorati con motivi invernali affondano le loro radici nei paesi del Nord Europa. Già nel XIX secolo, nelle regioni scandinave e nelle isole britanniche, si producevano maglioni di lana con motivi geometrici e naturalistici, pensati per proteggersi dal freddo pungente. Questi capi erano realizzati a mano e rappresentavano spesso tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione.

Tuttavia, l’associazione con il Natale arriva solo più tardi, negli anni ’50, quando negli Stati Uniti i maglioni invernali iniziano a essere decorati con simboli natalizi come alberi di Natale e stelle. Era un’epoca di ottimismo e consumismo, e il maglione natalizio diventò presto una novità divertente per celebrare le festività.

Gli anni ’80: il boom del maglione kitsch

La vera esplosione del maglione natalizio come fenomeno culturale avviene negli anni ’80. La cultura pop dell’epoca, fatta di colori sgargianti e design esagerati, trovò in questo capo di stagione un perfetto accessorio per esprimere l’entusiasmo delle feste. Iconiche serie TV come I Robinson e La signora in giallo hanno contribuito poi a renderli popolari.

Tuttavia, non tutti li accolsero con entusiasmo. Negli anni ’90, i maglioni natalizi furono etichettati come oggetti kitsch, spesso relegati al fondo degli armadi o usati per scherzo. Diventarono una gag perfetta per commedie natalizie come Il diario di Bridget Jones o National Lampoon’s Christmas Vacation.

Il revival ironico e glamour degli anni 2000

A partire dagli anni 2000, i maglioni natalizi conobbero una rinascita. Complice il revival della moda retrò e l’ironia della cultura millennial, sono tornati protagonisti come oggetto di culto e gli “Ugly Christmas Sweater Party” (feste dedicate ai maglioni natalizi più brutti) sono diventati una tradizione, specialmente nei paesi anglosassoni.

Grandi marchi della moda, come Gucci e Balenciaga, hanno iniziato a proporne versioni di lusso, cos’ come fatto anche dalle catene di abbigliamento low-cost che hanno cavalcato l’onda offrendo maglioni natalizi per tutte le tasche e in infinite varianti.

Un simbolo di inclusività e gioia

Oggi i maglioni natalizi non sono solo un accessorio di moda, ma anche un modo per celebrare la diversità delle festività. Sono disponibili versioni che rappresentano tutte le tradizioni religiose e culturali, dai simboli ebraici della Hanukkah ai richiami al Natale caraibico o hawaiano.

Inoltre, i maglioni natalizi hanno spesso una finalità benefica. Molte aziende devolvono parte dei profitti derivanti dalla vendita di questi capi a enti di beneficenza, e il “Christmas Jumper Day” è diventato un evento internazionale per raccogliere fondi per cause solidali.

Autore

Giorgia Clementi

Nata sotto il segno del leone, cresciuta nella capitale del Verdicchio. Dopo la maturità classica al Liceo Vittorio Emanuele II di Jesi scopro l'interesse per il mondo della comunicazione che scelgo di assecondare, dapprima con una triennale all'Università di Macerata, ed in seguito con una laurea magistrale in Giornalismo ed editoria all'Università di Parma. Spirito d'iniziativa, dinamismo, (e relativa modestia), i segni che mi contraddistinguono, insieme ad un amore unico per le bellezze del mio territorio. L'idea di fondare Capocronaca, insieme a Cristina, nasce all'inizio del 2023. Nelle sue fondamenta, la volontà di dare ai lettori una voce nuova da ascoltare e scoprire insieme a loro, cosa accade ogni giorno.