Concluse le campagne di scavo del Dipartimento di Studi Umanistici a Gortina, in Creta, e nella valle del Drino, ad Antigonea
Concluse le campagne di scavo del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata a Gortina, in Creta, e nella valle del Drino, ad Antigonea, in Albania. Sotto la direzione di Roberto Perna, queste attività coinvolgono ricercatori e studenti e sono parte integrante del nuovo corso di laurea magistrale in “Archeologia e sviluppo dei territori”, progettato in collaborazione con il Dipartimento di Economia e Diritto. L’obiettivo è formare archeologi con competenze anche nelle problematiche economiche e gestionali.
L’Università di Macerata è attiva a Gortina dal 1978, inizialmente sotto la guida di Antonino Di Vita e, successivamente, fino al 2012, di Giovanna Maria Fabrini. In questa antica città greco-romana, l’ateneo collabora con un consorzio di università italiane, partecipando a un progetto coordinato dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene. L’iniziativa mira a studiare l’evoluzione di un centro urbano la cui storia inizia nel I millennio a.C. e termina duemila anni dopo, quando Gortina, un tempo capitale della provincia di Creta e Cirenaica, viene definitivamente abbandonata.
Il professor Perna sottolinea l’importanza di queste esperienze per gli studenti: “Si tratta di un’opportunità unica, sia a livello umano che formativo. Interagire con ricercatori e colleghi provenienti da tutta Italia e dall’estero è fondamentale per la crescita professionale. Gortina è una delle principali città greco-romane-bizantine del Mediterraneo e le ricerche avviate dagli archeologi italiani nel XIX secolo hanno aperto importanti temi di studio. I nostri studenti affrontano questioni cruciali, come la nascita della polis e l’evoluzione della città romana in una cristiana e bizantina, preparandosi così a diventare archeologi attraverso l’uso delle più moderne tecnologie.”
Dopo le attività in Grecia, i ricercatori e gli studenti maceratesi si sono spostati in Albania, dove da quattro anni si concentrano sullo scavo della città ellenistica di Antigonea, fondata da Pirro e dedicata alla moglie. Qui, il progetto dell’Università di Macerata si propone anche di riflettere su come la ricerca archeologica possa sostenere lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.
Il rettore John Mc Court, ha espresso la sua soddisfazione per il coinvolgimento del progetto nell’elaborazione del Piano di gestione del Parco archeologico di Antigonea. “Questo strumento è fondamentale non solo per il Parco, ma per l’intero territorio circostante, creando relazioni proficue. Le discipline umanistiche, come dimostra il prossimo Humanities Festival, devono contribuire a delineare gli obiettivi e i valori dei progetti di sviluppo, evitando che siano semplici applicazioni di tecniche e tecnologie.”
In questo contesto, gli archeologi maceratesi sono stati coinvolti dal Ministero della cultura, economia e innovazione di Tirana nell’organizzazione di un convegno che ha fornito un’importante piattaforma di discussione su come l’archeologia possa contribuire allo sviluppo dei territori.