Thursday 21 November, 2024
HomeItaliaAttualità ItaliaMigranti, il Governo approva decreto con indicazione dei paesi sicuri

Dopo il via libera dei Giudici di Roma al ritorno di tutti i migranti nei CPR in Albania, il Governo corre ai ripari per difendere la propria linea sulla gestione migranti

A pochi giorni dal collocamento dei primi migranti “ospiti” del centro allestito in Albania, arrivano i primi intoppi. Gia l’UE aveva invitato l’Italia a rispettare le regole sulla gestione dei migranti, di carattere europeo e quindi sovraordinate rispetto alle norme nazionali.

Cosa dicono le sentenze dei Giudici romani

I giudici romani, in linea con alcune recenti pronunce della Corte di Giustizia Europea, hanno sollevato dubbi sulla validità del percorso, non avendo convalidato il trattenimento già disposto per i dodici stranieri dalla questura di Roma il 17 ottobre scorso. Sono 12 su 16 migranti (dieci provenienti dal Bangladesh e 6 dall’Egitto) trasportati in Albania dalla nave Libra della Marina militare italiana e rinchiusi all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader. I restanti quattro erano già stati tarsferiti in Italia perché minori e con problemi di salute (che non rinetrano nell’accordo con l’Albania che prevede il solo trattamento di maschi adulti).

La motivazione è costituita dalla “impossibilità di riconoscere come paesi sicuri gli stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia“.

Il Governo corre ai ripari

Inevitabile l’imbarazzo del Governo Meloni, che continua a sostenere l’iniziativa ed il programma stabilito con l’Albania. La Meloni aveva definito le sentenze dei giudici romani come “risposte pregiudiziali da parte delle istituzioni che dovrebbero invece aiutare a dare risposte“.

Così il Consiglio dei Ministri ha subito approvato un nuovo decreto legge che introduce significative modifiche alle procedure di accoglienza e rimpatrio dei migranti, focalizzandosi in particolare proprio sulla definizione dei cosiddetti “paesi sicuri”.

Nella stessa direzione, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha commentato duramente le sentenze dei giudici romani. “Il modello adottato da Italia e Albania diventerà diritto europeo“.

Cosa prevede il decreto

Il decreto aggiorna l’elenco dei Paesi considerati sicuri per il rimpatrio dei migranti, tenendo conto delle recenti evoluzioni della situazione politica e sociale in diverse regioni del mondo. Ecco i paesi sicuri: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. Questo elenco, inserito in un dispositivo di legge, ha quindi carattere di norma primaria a cui i Giudici devono attenersi.

Le nuove norme mirano a rendere più efficienti le procedure di identificazione e rimpatrio dei richiedenti asilo provenienti da Paesi considerati sicuri, riducendo i tempi di permanenza nei centri di accoglienza. Il decreto prevede un rafforzamento della cooperazione con i Paesi di origine e di transito per facilitare il rimpatrio dei migranti e contrastare i trafficanti di esseri umani.

Le reazioni

La decisione del governo ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, i sostenitori del decreto sottolineano la necessità di garantire un sistema di accoglienza più sostenibile e di combattere l’immigrazione clandestina. Dall’altro, le organizzazioni umanitarie e parte dell’opposizione politica esprimono preoccupazione per le possibili conseguenze umanitarie delle nuove norme, in particolare per i minori non accompagnati e per le persone vulnerabili.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.