Tuesday 22 October, 2024
HomeComunicati stampaInfermieri a rischio burn out, la denuncia di Opi Ancona

Il 60% degli infermieri a rischio burn-out. Opi Ancona propone confronto per rimarcare il ruolo degli infermieri, la carenza di personale in una professione che per il 78% è fatta da donne

“Gli infermieri sono la spina dorsale del SSN che è un patrimonio insostituibile del nostro paese e tutti, ciascuno per la propria parte, abbiamo l’obbligo morale ed etico di difenderlo per lasciarlo alle generazioni successive”. Lo ha detto Luciano Onder, giornalista e divulgatore scientifico invitato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Ancona a presiedere e coordinare l’evento sul tema “Dal Burnout alla valorizzazione dell’infermiere: come cambiare il presente di una professione che necessita di un nuovo futuro”.

In una sala piena con presenti infermieri e studenti del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, l’evento è stato introdotto dall’intervento di Giuseppino Conti, Presidente Opi Ancona che ha ricordato come “ci siamo illusi che le gravi carenze di organico e organizzative messe in luce dall’emergenza Covid potessero essere finalmente superate.

I recenti casi di violenza ai danni degli operatori sanitari stanno passando da deplorevole eccezione a triste consuetudine ed è figlia di modelli organizzativi mai attuati.

La percezione del cittadino/paziente è di scarsa assistenza, liste di attesa lunghe, prestazioni inadeguate senza rendersi conto che non sono gli operatori sanitari, gli infermieri in primis, i responsabili del disservizio, ma che anzi sono le prime vittime di un sistema che va ripensato. A questo proposito urge attivare gli infermieri di famiglia e di comunità nel rispetto di un modello organizzativo che prevede queste figure e che tuttavia non sono ancora state attivate”.

Dopo i saluti istituzionali coordinati dal prof. Sandro Ortolani del corso di laurea in Scienze Infermieristiche ed a cura di Dino Latini, Presidente del Consiglio Regionale, Giovanni Zinni, vicesindaco di Ancona, Emilia Prospero dell’Università Politecnica delle Marche, Silvia Di Giuseppe vicepresidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche è seguito il confronto moderato dallo stesso Onder con la presenza di Barbara Mangiacavalli, Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche. 

Il quadro disegnato è molto chiaro con “la mancanza di 65.000 mila infermieri in Italia, circa 460mila in servizio in Italia ma di questi circa 30.000 hanno preferito andare lavorare all’estero e con il 60% di infermieri che dichiara di sentire uno stress cronico persistente, appunto il burnout, tema al centro dell’evento”. Le motivazioni sono ascrivibili a vari fattori che spaziano “dagli aspetti economici e dalla difficoltà di progressione dello stipendio, a quelli organizzativi, al welfare che influenza le scelte professionali e che mette in difficoltà la conciliazione del sistema vita lavorativa – vita personale anche ricordando che il 78% degli infermieri sono donne”.

Il confronto è proseguito con gli interventi di Maria Rita Parsi, Psicologa e Psicoterapeuta, Luigina Mortari, Professore Ordinario di Epistemologia della ricerca qualitativa e Fenomenologia della Cura e Maurizio Mercuri, Direttore delle Attività Formative Professionalizzanti del corso di Laurea in Infermieristica. Quindi l’ulteriore riflessione sugli aspetti giuridico-normativi con l’Avv. Marcello Marcellini e Marcello Bozzi vicepresidente di Opi Ancona. Alle conclusioni dell’evento ha contribuito anche l’Europarlamentare Carlo Ciccioli.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.