Le tradizioni fanno parte della cultura di un popolo. Nascono dall’incrocio di volontà e valori e vengono tramandate di generazione in generazione. Alcune sopravvivono ai secoli, concretizzandosi in rievocazioni che accumulano edizioni decennali. Altre, vengono vinte dallo scorrere del tempo, trasformandosi in un ricordo della comunità. Solo in alcuni, pochissimi casi, esse rinascono dopo anni. A far sì che ciò accada, è principalmente un atto di fiducia. Il credere che ciò che metteva insieme persone anni prima, possa funzionare ancora perché fondato su valori fuori dal tempo come la convivialità e la cooperazione.
È questo ciò che è accaduto lo scorso fine settimana, quando dall’11 al 13 ottobre, a Serra San Quirico si è svolta nuovamente la Festa del Golosone. L’ evento ha riunito cittadini e visitatori al largo M. Ghandi con cibo, musica ed iniziative per giovani e famiglie, proprio come accadeva vent’anni fa, registrando una partecipazione che, a detta di Francesca Ferracci, rappresentante del gruppo degli organizzatori della Festa, ha superato ogni aspettativa.
“Siamo stati inondati dall’affetto di tutta Serra e non solo e di questo siamo soddisfatti perché ha ripagato l’impegno e la dedizione di tutti”, racconta. “È stato un grande successo anche personale perché ci siamo ritrovati dopo anni a fare qualcosa per il nostro paese“, e se l’idea ha funzionato, aggiunge, è grazie alla storia dell’iniziativa: “la festa era nata dai nostri genitori e dopo è stata lasciata andare per vari motivi. Siamo stati subito emozionati di poterla riprendere in mano. Era una festa che all’epoca faceva parecchi numeri e siamo soddisfatti di averli rifatti“, afferma Francesca condividendo il ricordo di Aldino Mazzolani, tra gli originari organizzatori: “Purtroppo mancava una persona, genitore di due ragazzi del nostro gruppo, e spero che, ad oggi, sia orgoglioso di noi“.
Tra gli organizzatori, anche i ragazzi di Hot Ice Snowboard: “ci tengo a ringraziare Cristiano Bordi ed il suo team che ci hanno dato una grande mano a promuovere l’evento ed organizzare le attività, compresa la serata del sabato sera“. I ringraziamenti “anche a a tutte le persone che hanno collaborato alla riuscita della festa, agli abitanti del quartiere, alle magliette gialle che andavano in giro con forza, pazienza e dedizione per far filare tutto nel modo più liscio possibile, nonostante i piccoli intoppi da prima edizione, alla Pro Loco, all’Amministrazione comunale e tutti gli sponsor, che sono stati tantissimi“.
Dato il successo, la domanda sorge dunque spontanea: Ci sarà un’altra edizione il prossimo anno? “Lo speriamo e ci impegneremo per farla“, conclude Francesca aggiungendo un piccolo pensiero che, in fondo, è il motore di ogni tradizione che rinasce o continua superando il tempo, ovvero l’amore per il proprio luogo nel mondo: “Abbiamo un borgo eccezionale e ci tenevamo a far vedere che qui si sta bene, che si possono fare tante cose. Lo facciamo per Serra, per i giovani e per i nostri bambini“.
