Thursday 17 October, 2024
HomeCronacaGiovane trentenne danneggia una statua e tre dipinti

Quello che in apparenza sembrava un atto sacrilego, messo in atto all’interno del Santuario delle Grazia in Corso Matteotti a Jesi, in realtà è stato il gesto di uno sconsiderato, un trentenne evidentemente disturbato, in seguito identificato.

Nel suo delirio mistico, il giovane, un Chiaravallese, si è accanito tracciando con una penna a sfera alcune parole sul volto di Cristo nei dipinti del Sacro Cuore e di Sant’Antonio di Padova, il raid ha interessato anche la stampa di Santa Rita da Cascia. Quindi ha rivolto la sua attenzione verso la statua di Padre Pio, scagliandola rovinosamente a terra.

Per finire si è accanito sul messale, strappandolo, ed ha prelevato un microfono.

Il bilancio è piuttosto pesante, occorrerà una cifra considerevole per restaurare le opere. Il rettore del Santuario, padre Adrian, visibilmente scosso per l’accaduto, non ha pensato solo al costo ingente dei restauri, ma anche al ragazzo, auspicandosi che qualcuno corra in suo aiuto per fargli superare i suoi evidenti problemi.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Pubblicisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 ha ricevuto la medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 era nell’elenco dei premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Sportivo praticante fino a poco tempo fa, è stato sposato, vive con suo figlio, un cane, tre gatti e una tartaruga. Inoltre è parte attiva all’interno dell’Agenzia assicurativa Jesi 2.000. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).