Inaugurata la seconda edizione di “Rinascimento Marchigiano”: una celebrazione del patrimonio artistico lungo i Cammini della Fede
La seconda edizione della mostra “Rinascimento Marchigiano – Opere d’Arte restaurate dai luoghi del sisma lungo i Cammini della Fede” è stata inaugurata presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro. L’evento, curato da Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, rimarrà aperto fino al 12 dicembre prima di proseguire con tappe nelle Marche, ad Ascoli Piceno, Ancona e San Severino Marche.
Un viaggio artistico nei luoghi colpiti dal sisma
L’esposizione riunisce opere d’arte provenienti dalle aree delle Marche colpite dai terremoti del 2016 e 2022, luoghi che si trovano lungo i percorsi dei pellegrini. Attraverso queste opere, è possibile immaginare le comunità locali e i forestieri che, nei secoli passati, si raccoglievano in preghiera davanti alle immagini sacre.
Le opere, restaurate da esperti marchigiani, includono tesori come il Polittico dei Fratelli Vivarini, il Trittico di Valle Castellana di Carlo Crivelli e il Cristo sul Sepolcro di Pietro Alamanno.
Un restauro simbolo di rinascita
Dopo i devastanti eventi sismici, il recupero di queste opere rappresenta un segno tangibile della volontà di preservare e valorizzare il patrimonio artistico delle Marche. Il restauro è stato affidato a restauratori locali, un gesto che sottolinea l’impegno della comunità nel salvaguardare la propria cultura e identità.
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato numerosi esponenti del mondo politico e culturale. Tra questi, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha elogiato l’iniziativa per la sua capacità di dimostrare la resilienza del territorio marchigiano. Il Ministro ha sottolineato come queste mostre siano fondamentali per portare avanti la rinascita delle aree colpite dal sisma.
Anche Daniela Tisi, Direttore del Settore Beni e Attività Culturali della Regione Marche, ha espresso il pieno sostegno della Regione al progetto, ribadendo l’importanza di iniziative come questa per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale marchigiano.
Una celebrazione della cultura marchigiana
Luca Battaglia, Presidente del Pio Sodalizio dei Piceni, ha sottolineato come la mostra sia un’occasione unica per sensibilizzare l’opinione pubblica romana sul dramma che ha colpito le Marche. Ha inoltre evidenziato la presenza di opere mai viste prima nella Capitale, tra cui il Polittico di Funti di Nicola Filotesio, detto Cola dell’Amatrice.
Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016, ha ribadito l’importanza del patrimonio artistico come simbolo di resistenza e rinascita per le comunità colpite. “Non c’è nostalgia per ciò che è stato perso, ma la consapevolezza che dalla perdita può nascere qualcosa di nuovo e potente“, ha dichiarato.
Un percorso tra fede e cultura
La mostra, che proseguirà con tappe ad Ascoli Piceno, Ancona e San Severino Marche, non si limita a esporre opere d’arte, ma racconta il legame profondo tra queste opere e le comunità che le hanno custodite. Il curatore Stefano Papetti ha sottolineato l’importanza di questo progetto come parte di un più ampio sforzo di restauro e recupero del patrimonio storico-artistico marchigiano.
Grazie a questa iniziativa, le opere restaurate potranno tornare a far parte delle comunità di origine, contribuendo a riportare speranza e fiducia in territori che hanno subito profonde ferite.