Convalidato il fermo del minorenne, mentre emergono particolari: avrebbe ucciso Maria con un colpo di wrestling
Ieri, mentre a Viadana il RIS di Parma effettuava gli accertamenti tecnici scientifici nello scantinato dove si è consumato il femminicidio di Maria Campai, a Brescia presso il Tribunale per i Minorenni si è svolta l’udienza di convalida del fermo di indiziato di delitto a carico del minore fermato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Mantova e della Compagnia Carabinieri di Viadana per l’efferato delitto.
All’esito dell’interrogatorio di garanzia, alla presenza del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica per i minorenni di Brescia, il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare della custodia in carcere presso l’Istituto di Pena Minorile “C. Beccaria” di Milano.
Il Giudice, dopo aver ascoltato la versione dei fatti resa dal giovane, ha confermato le ipotesi accusatorie di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e l’occultamento di cadavere. Il giovane avrebbe dichiarato di aver ucciso la donna a mani nude, con un colpo di wrestling. Nessuna esitazione, nessun nervosismo neppure nei giorni successivi all’omicidio. Emergono particolari sulla vita del presunto killer, che amava la palestra e i muscoli. Un tipo taciturno ma che non avrebbe mai insospettito la famiglia o gli amici.
Nei prossimi giorni, il medico legale effettuerà l’autopsia, mentre proseguono a 360 gradi le attività investigative degli inquirenti.
