Friday 22 November, 2024
HomeIn evidenzaTrasferta con beffa finale per la General Contractor

La formazione di Ghizzinardi torna purtroppo a mani vuote dalla trasferta di Chiusi, beffata, è proprio il caso di dirlo, da un canestro allo scadere di Raffaelli, quando per Jesi sembrava già quasi fatta.

L’azione decisiva è nata da una rimessa dal fondo, dopo il tiro libero su due realizzato da Marulli – peccato, dato che resta sempre uno dei più affidabili dalla lunetta – sicuramente nessuno dei suoi compagni se l’è sentita di commettere fallo prima della conclusione, il rischio sarebbe stato di dover giocare un overtime, così è arrivato il tiro della domenica, a togliere di mano alla squadra di Ghizzinardi due punti difesi bene sino a quel punto, prima con un canestro di Petrucci a 46’’ dal termine (68-64), con lo stesso Petrucci a 17” dalla sirena (67-70). La volata finale è all’insegna dell’adrenalina per le due squadre, sei “maledetti secondi” che hanno cambiato la storia della partita.

Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno, la domanda d’obbligo. Un po’ l’uno un po’ l’altro. Prima del minuto finale Jesi ha fatto vedere qualcosa di positivo, ma a corrente alternata. Buone alcune difese a cavallo tra secondo e terzo quarto, fino ad un massimo vantaggio di 9 (42-33); è stato a quel punto, dopo il 7-0 iniziale, dopo il riposo, che la squadra è calata di intensità, proprio nel momento in cui poteva dare la spallata decisiva, contro un Chiusi in confusione.

Tra le cose meno positive le evidenti difficoltà incontrate da Berra, sul quale indubbiamente ci sarà da lavorare per farlo diventare quel punto di riferimento che dovrebbe essere; stasera è apparso troppo in balia dei lunghi di casa, anche se penalizzato da un paio di interventi discutibili dei direttori di gara, che lo hanno sanzionato, preferendo tutelare le sportellate di Renzi nei contatti tra i due.

Positive le prestazioni di Marulli e Petrucci, i migliori in attacco, di Valentini, sempre capace di alzare l’intensità difensiva della squadra, buona la regia di Di Emidio, anche se con percentuali al tiro decisamente da rivedere, in ombra Cena e Bruno; da quest’ultimo ci si aspettava qualche iniziativa in più.

Insomma, ci sono diverse cose da rivedere, verrebbe da dire che di tempo ce n’è, la stagione è lunga appena all’inizio, se non fosse però che mercoledì prossimo è previsto l’infrasettimanale contro Chieti (pala Triccoli ore 20:30). Appena quarantotto ore di riposo, e si ritorna in campo, con l’idea fissa di dover migliorare.

Con buona pace di chi ha stilato i calendari, che non ha capito le difficoltà delle squadre a giocare 3 incontri nella prima settimana. Ma questa è un’altra storia.

Umana San Giobbe Chiusi – General Contractor Jesi 72-71 (23-19, 10-16, 15-13, 24-23)

Umana San Giobbe Chiusi: Ceparano 5 (1/3, 1/3), Renzi 19 (4/7, 2/5), Raffaelli 12 (2/6, 2/4), Ius 2 (1/2, 0/0), Chapelli 0 (0/2, 0/0), Rasio 12 (5/7, 0/2), Criconia 11 (1/5, 3/6), Sacchettini 6 (2/4, 0/1),  Baldi 5 (1/2, 1/3),  Gravaghi 0 (0/0, 0/0), Simone Longetti ne, Samuele Longetti ne.

Tiri liberi: 11 / 14 – Rimbalzi: 42, 7 + 35 (Rasio 10) – Assist: 17 (Criconia 4)

General Contractor Jesi: Petrucci 25 (3/6, 5/8), Di Emidio 7 (0/4, 2/6), Marulli 17 (4/8, 2/2), Cena 2 (1/2, 0/6), Berra 0 (0/1, 0/0), Zucca 9 (3/8, 0/2), Bruno 8 (2/3, 1/2), Valentini 3 (0/2, 0/3), Nisi ne, Carnevale.

Tiri liberi: 15 / 19 – Rimbalzi: 31, 3 + 28 (Di Emidio 6) – Assist: 13 (Di EmidioValentini 4)

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).