Il giorno dopo dalla tragica morte dei due giovani ciclisti lungo la statale, travolti da un’auto finita contro mano, tanta rabbia mista al dolore
Sara e Marco, due giovani vite spezzate, hanno trovato la morte sulla strada, mentre stavano praticando lo sport di cui erano, insieme, appassionati, il 13 agosto. Si erano sposati solo pochi mesi fa a Polverigi, dove abitavano.
Il giorno dopo non c’è solo il dolore, ma anche tanta rabbia. Sara Ragni, 36 anni, e Marco Torcianti, 47, (tesserati come amatori/master al Velo Club Cicli Cingolani) si trovavano lungo la statale 16 in direzione Ancona, in sella alle biciclette, come tantissimi sportivi che si trovano per forza a percorrere strade a volte pericolose e trafficate.
E non esistono strade sicure per chi va in bicicletta: chi conduce l’auto, non solo si mostra spesso infastidito dalla loro presenza, ma compie anche manovre che mettono in serio pericolo la vita dei ciclisti. Come quella dei pedoni.
Manca la cultura del rispetto, nei confronti della parte debole e le strade sono delle auto. Questi sono solo due dei tantissimi commenti che girano sui social.
Anche le istituzioni fanno riflessioni sulla predominanza dell’auto, come il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo.
“La morte di Sara Ragni e Marco Torcianti, i due ciclisti investiti ieri da un’auto a Senigallia, è un doloroso promemoria della cultura dominante che mette l’automobile al centro della nostra società: è il risultato di un sistema che vede pedoni e ciclisti come ostacoli e non come vite da proteggere. È assolutamente necessario cambiare questa mentalità e dare priorità alla sicurezza di tutti gli utenti della strada. Alle famiglie dei due ciclisti le mie più sincere condoglianze.”
Il messaggio di cordoglio della Federciclismo Marche
Il Comitato regionale Marche FCI ha espresso il proprio dolore per “un’altra tragedia di questa lunga catena di ciclisti vittime della strada. Con tanta tristezza nel cuore, increduli ed attoniti, ci stringiamo, come Consiglio Regionale Marche FCI, unitamente a tutto il movimento ciclistico marchigiano, attorno ai familiari di Sara e Marco.”
Un minuto di silenzio prima delle prossime gare di ciclismo
Nelle manifestazioni ciclistiche di ogni livello, in programma nei giorni 15-16-17-18 agosto li ricorderemo con un minuto di silenzio prima della partenza delle gare, così come condiviso con il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni.
L’incidente, il neopatentato alla guida ha invaso la corsia opposta
La SS16 è ampia nel tratto dove il 13 agosto hanno perso la vita Sara e Marco, i due ciclisti investiti da un’auto.
La dinamica è ancora da chiarire, ma pare certo che un’auto che sopraggiungeva da Ancona verso Senigallia, giunta nei pressi del metano, abbia preso improvvisamente la corsia opposta contromano ed travolgendo la coppia. Sono rimaste coinvolte anche altre tre auto.
Non si conoscono ancora le cause che hanno portato il conducente della Opel Corsa, un 19enne milanese, ad invadere la corsia opposta.
I due ciclisti non avevano documenti, solo grazie ad un amico che li stava contattando al telefono, è stato possibile identificare subito le vittime. Recuperato anche il gps di una delle due biciclette.