Tommaso Marini e il il CT Stefano Cerioni, dunque, portano a Jesi un argento, un risultato assai importante, considerata la forza espressa dal Giappone, altra finalista.
La prima delle nove manche è stata affidata a Tommaso Marini, avversario Shikine, che si è rivelato piuttosto ostico: il nipponico è andato in un paio di occasioni all’attacco, guadagnando i due punti di vantaggio, che ha portato fino alla fine, 3-5. Nella manche successiva il Giappone ha guadagnato un altro punto di vantaggio (5-4 di Imura contro Bianchi), poi Pippo Macchi, argento nell’individuale, con un turno da grande campione, ha conquistato il primo vantaggio sul 12-11. Quindi un Bianchi altrettanto positivo, contro Shinkine, che ha lasciato la pedana a Marini, con 2 punti di vantaggio, 20-18. L’anconetano, che si allena al Club Scherma Jesi ha ottenuto il primo triplo vantaggio, chiudendo poi la serie sul 25-23 in favore degli azzurri.
Al termine della sesta manche il Giappone, sfruttando quello che si è rivelato il migliore tra i suoi, vale a dire Imura, è riuscito a ribaltare la situazione contro Macchi, 30-28. Dopo aver subito la prima stoccata, Bianchi si è infortunato, a causa di un colpo fortuito subito da Matsuyama al polso. Qualche brivido, ma dopo essere stato soccorso dai sanitari, è rimasto in pedana stringendo i denti, infilando subito tre stoccate vincenti, ma l’avversario ha ristabilito le distanze quasi subito. In seguito 35-34 per i nipponici in chiusura di settima manche.
L’ottava manche, nella quale i due commissari tecnici hanno proposto Foconi e Nagano, si è chiuso sul 34-40, per cui le sorti della finale sono finite nelle mani di Marini, contro Imura: impresa assai complicata. Tommaso ce l’ha messa tutta, ma la situazione era già quasi compromessa. Il punteggio finale 36-45 ha quindi portato l’oro al Giappone. Oro meritato quello dei nipponici, bella anche la prestazione degli azzurri, che hanno conquistato un argento di grande valore, anche in considerazione delle nazionali batture ed eliminate, Polonia e Stati Uniti.
Quella della squadra di fioretto maschile è stata, in generale, una giornata dalle grandi emozioni. Tutto è cominciato all’esordio nei quarti di finale contro la un test duro, chiuso con un 45-39; duro perché l’inizio era stato favorevole ai polacchi, poi, punto dopo punto, gli azzurri sono riusciti a portarsi in vantaggio, trovando i punti decisivi nell’ultimo giro di incontri.
Assai spettacolare anche la semifinale contro gli Stati Uniti, 45-38 il punteggio finale. Gli avversari si sono dimostrati assai forti, il merito degli azzurri è stato riuscire a imporre i propri ritmi, guadagnando l’accesso alla finale.
(foto Federscherma)