Thursday 21 November, 2024
HomeMarcheAttualità MarcheLavoro nero, dati preoccupanti nelle Marche

Longhin: “Siamo al limite, troppi lavoratori senza tutele”

Aumentano il lavoro nero e le violazioni in tema di sicurezza, Marche seconda regione per irregolarità.

E il quadro che emerge dall’analisi dei dati dell’Ispettorato del lavoro e del servizio prevenzione sicurezza della Regione.

Dai risultati relativi all’attività di vigilanza dell’INL (Ispettorato Nazionale del lavoro) del 2023, nelle Marche l81,5% delle ispezioni è risultato irregolare: su 2.849 ispezioni, quelle irregolari sono state 2.321.

Tra le regioni, le Marche si attestano al secondo posto per incidenza di irregolarità, molto al di sopra del valore medio italiano (69,8%).

Il settore dove si osserva la maggiore irregolarità è quello dei servizi informazione e comunicazione (91,7%).

Le attività manifatturiere presentano unincidenza di ispezioni irregolari del 79,8%, quota che sale all82,2% nelle costruzioni.

Dichiara Eleonora Fontana, segretaria Cgil Marche: “nel sottolineare come i dati analizzati siano quelli emersi dalle sole ispezioni effettuate in alcuni luoghi di lavoro, risulta che nelle Marche il lavoro irregolare aumenta. In questi mesi, si è parlato sempre di “quantità” del lavoro ma non si possono trascurare i temi della qualità del lavoro e della sua regolarizzazione“.

In merito alle violazioni riscontrate, i lavoratori a cui queste si riferiscono sono 6.600, il 31,6% in più dell’anno precedente, escludendo 1.203 lavoratori a cui si riferiscono le disposizioni impartite.

I lavoratori in nero sono 563 (+9,5% rispetto al 2022); le vittime di caporalato/sfruttamento sono 808, le quali hanno osservato un aumento del 494% dal 2022, superiore rispetto all’incremento medio del paese (+205%); i fenomeni interpositori sono 2.009 e hanno visto una crescita del 36,6%.

Prosegue Fontana: “i dati relativi allo sfruttamento lavorativo e al caporalato non consentono di perdere altro tempo. Si privano di tutele e garanzie lavoratrici e lavoratori, che diventano sempre più fragili, ricattabili e lontani dal mercato del lavoro. Occorrono maggiori controlli, potenziare le norme che aumentino la regolarizzazione e azioni che mirino ad innalzare la cultura del lavoro regolare“.

ISPEZIONI SERVIZI PSAL (Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro)

I dati dell’attività dei servizi Prevenzione Sicurezza sugli ambienti di lavoro della Regione Marche mostrano un trend crescente delle violazioni in tema di sicurezza sul lavoro lungo il periodo 2020-2023. Le violazioni nel 2023 sono state 1048, rispetto al 2022 (n.819) sono aumentate del 28%, mentre dal 2020 l’aumento è del 79,1%. Inoltre, si evince che, al contempo, le aziende oggetto di sopralluogo sono nei fatti diminuite in quanto è cessata l’attività.

Nel periodo 2020/2023 sono diminuite anche il numero complessivo delle ispezioni che sono passate da 3882 a 2699.

Per Loredana Longhin, segretaria regionale Cgil Marche: “le condizioni di lavoro e qualità del lavoro sono premesse che determinano veri livelli di garanzia di salute e sicurezza e che sono aspetti di uno stesso problema. Un lavoro precario è un lavoro che sfrutta e uccide perché non è in grado di garantire unadeguata soglia di sicurezza. Precarietà e sfruttamento significano ricattabilità, dove la salute e sicurezza viene messa in secondo piano rispetto alla conservazione dell’impiego. È necessario – chiude Longhin – aumentare da un lato le azioni di prevenzione ma anche quelle di vigilanza; per questo è necessario aumentare il numero degli operatori sanitari addetti ai controlli sui luoghi di lavoro. Per questo, chiediamo alla Regione di mettere in campo azioni incisive immediate“.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.