Con molto piacere abbiamo assistito alla levata di scudi contro la realizzazione dell’impianto “End
of waste” il cui procedimento è avviato da tempo dalla società Edison nel silenzio del Sindaco e della
Giunta di Jesi.
Ci ha molto colpito un articolo che abbiamo letto sui social in cui si sottolineava la pericolosità
dell’impianto in quanto catalogato come “attività insalubre di primo grado” in base al Regio Decreto
n. 1256 del 1934 ed al Decreto Ministeriale del 5/9/1994.
Così come ci ha colpito anche la preoccupazione che si possa autorizzare un impianto senza che fossero prima stati fatti studi approfonditi sull’impatto ambientale e sulla salute che l’esercizio di questo abbia.
Sono queste tutte affermazioni che sosteniamo come Comitato per la Vallesina e difendiamo da
sempre e per le quali siamo ampiamente solidali con chi si oppone al progetto.
E’ lecito tuttavia da parte nostra osservare come l’atteggiamento di chi oggi si pone come paladino
della natura e della salute sia stato molto diverso nei confronti del tema degli allevamenti intensivi,
dimostrando ostilità o indifferenza verso le nostre proteste e la richiesta di approfondite indagini sugli
effetti che gli allevamenti stessi hanno su ambiente e salute.
Eppure stiamo parlando, forse non tutti lo sanno, anche qui di “attività insalubre di primo grado” ed
anche qui siamo in presenza di studi preliminari degli impatti lacunosi e per molti versi errati come
anche pubblicamente attestato dagli stessi organi di controllo. Stiamo anche parlando di attività su
cui la Procura di Ancona sta conducendo delle indagini sia sul fronte dei reati di abusivismo edilizio
che sull’impatto su acqua ed aria.
Nonostante ciò nessuna delle autorità e dei personaggi di spicco e dei gruppi politici che oggi tuonano
sui quotidiani o sulle TV private marchigiani (che non pubblicano nemmeno quando ci sono gli avvisi
di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Ancona nel caso degli allevamenti Fileni) ha
mai detto nulla a favore dei numerosi cittadini che nel Comune di Jesi soffrono i disagi causati dagli
allevamenti intensivi. Addirittura il Presidente di Confindutria Schiavoni il 17 febbraio 2021 diceva
che Fileni rappresenta “un modo di fare industria che Confindustria appoggia senza riserve” senza
voler nulla approfondire se gli allevamenti intensivi potessero avere criticità sul territorio. Eppure
Jesi ha una densità di allevamenti da fare invidia alla Pianura Padana.
Dai rifiuti agli allevamenti Fileni
Allora, con la apertura al dialogo ed alla comprensione, ci viene naturale chiederci : perché gli
allevamenti Fileni no e l’impianto Edison si?
Perché gli allevamenti Fileni non sono vicini alle attività o alle abitazioni di nessuno dei nuovi
paladini dell’ecologia? Oppure perché il consociativismo e gli affari prevalgono sui diritti dei
cittadini? Oppure perché è più conveniente politicamente evidenziare i peccati di chi non è del luogo
e mettere la polvere sotto al tappeto a favore degli imprenditori locali?
Ci sembra, infatti, che tutto questo scalpore sia motivato, come spesso accade, da interessi diretti più
che da un vero interesse verso ecologia e salute. Ci piacerebbe essere smentiti e vedere che gli stessi
personaggi pubblici e della “intellighenzia” jesina che in questi giorni hanno giustamente protestato
contro l’impianto dell’Edison, spendano un po’ di attenzione anche per il problema degli allevamenti
intensivi.
Solo allora saremo convinti che l’interesse delle loro battaglie è rivolto al benessere di tutti i cittadini
e che l’ambiente e la salute siano le vere motivazioni.
Sullo sfondo di queste riflessioni, osserviamo invece come i metodi a difesa delle “industrie insalubri
di primo grado” da parte del Sindaco e della sua Giunta siano veramente imparziali sia che si tratti di
Edison che di Fileni. Il segreto con cui le procedure vengono condotte e il disinteresse per i bisogni
dei cittadini sono identici in entrambi i casi.