Friday 22 November, 2024
HomeMarcheAttualità MarcheTrebbiatura al via, da Coldiretti: “anno del rilancio ma colture a rischio per i cinghiali”

Coldiretti Marche, trebbiatura al via: “Potrebbe essere l’anno del rilancio ma le colture sono a rischio a causa dei grandi branchi di cinghiali”


Trebbiatura al via nel segno dell’ottimismo negli oltre 100mila ettari di cereali marchigiani con le previsioni che, all’oggi, vedono la nostra regione tra i leader nazionali in termini di qualità e anche in termini di quantità. Almeno per quel che riguarda la parte colturale perché tutti lo sforzi degli agricoltori marchigiani rischiano di essere inutili a causa del sovrannumero incontrollato dei cinghiali, responsabili del 75% dei danni nelle campagne e particolarmente ghiotti di cereali (un terzo del totale delle coltivazioni danneggiate, secondo i dati della Regione Marche).

Una situazione per la quale Coldiretti Marche sta organizzando una grande manifestazione sotto Palazzo Raffaello per chiedere un intervento straordinario che riesca a ripristinare l’equilibrio ambientale compromesso da una popolazione di ungulati ampiamente sottostimata.

Tornando alla produzione, mentre le produzioni di Sicilia e Puglia arrancano, le Marche sembrano aver lasciato alle spalle le due problematiche annate 2023 e 2022 per attestarsi su valori normali per quanto riguarda il quantitativo e ottimali per quel che concerne indice proteico e peso specifico. Si punta a tornare sopra i 4 milioni di quintali di produzione per il grano duro, il più diffuso in regione, che aveva fatto segnare un calo di oltre il 10% tra ’21 e ’22 e, addirittura, di un terzo lo scorso anno. Proprio il 2023 era stato funestato da esondazioni e sovrabbondanza di piogge con terreni allagati e fango che avevano impedito i trattamenti, esponendo i campi alle malattie, ritardato e rallentato le operazioni di raccolta. Tutt’altra musica quest’anno: le previsioni sono ottime con spighe sane e le prime produzioni che si stanno assestando sui 45 quintali per ettaro. Idem per il grano tenero e l’orzo.

Resta, come sempre, l’incognita del meteo come visto nei giorni scorsi con la grandine che ha portato danni tra le province di Macerata e Fermo. Un rischio sempre dietro l’angolo contro il quale alcune aziende ricorrono alle polizze assicurative. Quasi il 7% degli ettari di sau regionale è assicurato contro i danni da maltempo. Il grano duro è, dietro all’uva da vino, la seconda coltura più protetta in regione con 446 aziende “coperte”. Si contano anche 193 aziende che coltivano girasole e 102 grano tenero.

Autore

Comunicato Stampa