Prima considerazione: Livorno non ha affatto asfaltato Jesi, la squadra di Ghizzinardi non si è fatta intimorire dal tifo rumoroso, anzi, ha compiuto una vera impresa, concedendo ai labronici la miseria di 5 punti nell’ultimo quarto (23 in totale dopo il riposo) con una difesa che ha tolto energia ad una squadra alla quale stava andando tutto bene, come ad esempio canestri di elevato coefficiente di difficoltà, rimbalzi lunghi dopo tiri sbagliati, che rendevano vani i tagliafuori, mentre Jesi costruiva tiri aperti, senza riuscire a trovare sistematicamente il canestro.
Perdere ci poteva anche stare in quella bolgia di palazzetto, togliere sicurezza e baldanza a Livorno, niente affatto scontato. Ghizzinardi è stato bravo a proporre e alternare quintetti diversi, in base alle esigenze del momento ed i risultati, concreti, si sono visti. In sostanza Jesi può giocare alla pari anche gara2.
Seconda considerazione: dalla prima partita dei quarti di finale dei play-off si è visto un calo qualitativo degli arbitraggi e mi prendo la piena responsabilità di quello che scrivo, ma è difficile tacere. Qualcuno ha fatto notare che il motivo può essere l’aumento dell’intensità nelle partite e di conseguenza è diventato più difficile arbitrare. Nulla da obiettare, ma stasera sulla sponda jesina non si può essere certo soddisfatti, di alcuni interventi arbitrali, perfino difficili da definire. Allegri? Generosi? Prevenuti? A chi ha visto la partita il compito di mettere l’aggettivo più opportuno.
Sta di fatto che Marulli, spesso tartassato, è stato proibito giocare la sua pallacanestro, idem Tiberti, al quale, su cinque falli, ne sono stati fischiati almeno due che gridano vendetta. A completare il tutto due falli tecnici, uno alla panchina, l’altro a Marulli. Vogliamo darci una regolata utilizzando metri più coerenti?
Ultima considerazione: Livorno non ha vinto per merito degli arbitri, Jesi non ha perso per colpa loro, ma sicuramente la verità sta nel mezzo e quando la General Contractor ha rimontato fino al -6, nel suo bilancio i conti non tornavano.
Tornando a quello che abbiamo visto in campo, Livorno è quella buona squadra che immaginavamo, ha un pubblico eccezionale, ma può soffrire quell’aggressività che nella seconda parte del match si è rivelata l’arma migliore dell’avversaria. 1-0 palla al centro, abusando di un termine calcistico, tra quarantotto ore gara2, tutto azzerato, tutto resettato: Jesi può farcela.
LIBERTAS LIVORNO – GENERAL CONTRACTOR JESI 69-60 (21-15, 25-23, 18-9, 5-13)
Libertas Livorno: Williams 10 (4/5, 0/3), Fantoni 10 (4/4, 0/0), Ricci 13 (2/3, 3/6), Allinei 0 (0/3, 0/5), Tozzi 8 (3/7, 0/1), Lucarelli 11 (1/3, 1/4), Saccaggi 8 (1/1, 2/3), Fratto 4 (2/3, 0/2), Bargnesi 3 (0/4, 0/1), Buca 2 (1/3, 0/0), Vicenzini ne, 0/0), Federico Madeo ne. All.: Andreazza.
Tiri liberi: 15 / 18 – Rimbalzi 49, 14 + 35 (Tozzi 10) – Assist: 10 (Williams 3)
General Contractor Jesi: Marulli 11 (2/9, 1/6), Casagrande 10 (2/2, 2/7), Rossi 10 (2/4, 2/4), Tiberti 8 (4/8, 0/1), Merletto 0 (0/4, 0/0), Bruno 12 (3/4, 2/6), Varaschin 5 (2/4, 0/0), Valentini 4 (1/5, 0/1), , Luca Malatesta ne, Carnevale ne
Tiri liberi: 7 / 12 – Rimbalzi 23, 3 + 20 (Casagrande, Varaschin 5) – Assist: 12 ( Valentini 4)
Arbitri: Rezzoagli di Rapallo e Rubera di Bagheria