Friday 22 November, 2024
HomeIn evidenzaLa General Contractor conquista anche gara2, venerdì di nuovo in campo a Piacenza

Alla fine, alla luce di quanto accaduto all’inizio dell’ultimo quarto, gara 2 diventa poco più di una formalità per la General Contractor, che dimostra anche stasera una certa maturità, specie quando i toni agonistici salgono e di parecchio. Quando aumentano gli scontri fisici, la squadra di Ghizzinardi evita di farsi trascinare in un clima di bagarre, chiudendo il match con un risolutivo 26-10 nei 10’ finali.

Non ce ne vogliano a Piacenza, ma dopo gli appena 52 punti segnati in gara1 ci aspettavamo assai di più, invece il blackout della prima metà di ultimo quarto, zero punti, fino a sbloccarsi solo dopo il 17-0 di Jesi, hanno condannato la squadra di Salvemini. Poi quel nervosismo eccessivo, che probabilmente ha tolto lucidità, costato un paio di falli tecnici e frequenti richiami a panchina e giocatori.

Non è stata comunque una passeggiata, la General Contractor è scesa in campo con la massima attenzione, cosciente che una partita di play-off assomiglia a una finale e può essere decisa da episodi e particolari; nei primi minuti ha trovato un Piacenza diverso, senz’altro più determinato, che però ha raccolto solo un massimo vantaggio di 4 (8-4), poi poco altro, dovendo poi rincorrere la squadra di casa; gli emiliani sono apparsi più aggressivi e determinati, poi alla resa dei conti il differente valore tra le due avversarie, è uscito allo scoperto.

Jesi ha sciorinato anche stasera una buona difesa, alla fine un saldo recuperate/perse appena negativo, -1 (12/13) a testimoniare l’applicazione nel limitare gli attacchi avversari, con un solo dato veramente negativo,, sul quale è d’obbligo riflettere e lavorare, i 18 rimbalzi offensivi lasciati alla Bakery; poi se gli ospiti non hanno approfittato dei12 tiri in più a disposizione rispetto all’avversaria, è un’altra storia.

Va da sé, che stasera, migliorate le percentuali al tiro, la General Contractor non ha avuto più opposizione, se si eccettuano poche occasioni, in cui, come detto, Piacenza è apparsa più aggressiva, senza intaccare la tenuta mentale dei padroni di casa. Con questo successo Jesi vola sul 2-0; è tempo di preparare le valigie per gara3, che si disputerà a Piacenza, venerdì 10 alle 20:30. Ultima spiaggia per la Bakery, chiamata ad un tentativo di rimonta complicato, ma non impossibile: General Contractor permettendo…

GENERAL CONTRACTOR JESI-BAKERY PIACENZA 80-63 (20-18, 18-15, 16-18, 26-12)

General Contractor Jesi: Merletto 5 (1/1, 1/3), Rossi 11 (0/1, 2/6), Marulli 10 (2/5, 2/2), Tiberti 11 (4/6, 0/1), Casagrande 23 (1/2, 7/11), Varaschin 9 (4/7, 0/0), Malatesta 0 (0/0, 0/0), Carnevale 0 (0/1, 0/0), Bruno 7 (1/1, 1/6), Nisi 1 (0/1, 0/0), Vita Sadi 1 (0/0, 0/1), Valentini 2 (0/1, 0/0). All.: Ghizzinardi.

Tiri liberi 15/23 – Rimbalzi 37, 7+30 (Varaschin 8) – Assist 15 (Merletto 4)

Bakery Piacenza: Criconia 10 (2/4, 2/7), El Agbani 2 (0/0, 0/0), Mastroianni 13 (2/7, 3/7), Maglietti 8 (1/3, 2/7), Rasio 12 (6/17, 0/1), Bertocco 10 (2/5, 0/2), Soviero 8 (3/5, 0/0), Manenti 0 (0/0, 0/1), Molinari ne, Zanetti 0 (0/0, 0/0). All. Salvemini

Tiri liberi 10/18 – Rimbalzi 45, 18+27 (Rasio 15) – Assist 9 (Criconia)

Arbitri: Chiarugi di Pontedera e Melai di Calcinaia

Spettatori 955

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).