Friday 22 November, 2024
HomeCronacaAccerchiavano le vittime, minacce e botte per derubarle: presa la banda di minorenni

Il gruppo agiva sotto la guida di un 19enne, che ora si trova ai domiciliari. Tre gli episodi di grave violenza in pieno centro a Jesi

Hanno un volto i ragazzi che in quest’ultimo periodo stavano terrorizzando gli abitanti di Jesi, con una serie di rapine e di tentate rapine poste in essere in pieno centro. A colpire in particolare la spregiudicatezza della banda che scelte le vittime, con minacce e botte si faceva consegnare soldi o oggetti.

Tre gli episodi denunciati. Il copione era sempre lo stesso: le vittime venivano accerchiate, minacciate, anche con l’utilizzo di coltelli, e costrette a consegnare il denaro posseduto.

Le indagini, svolte dai Carabinieri della Compagnia di Jesi e dagli Agenti del Commissariato di P.S. di Jesi, hanno consentito di individuare i responsabili: un gruppo di minori, guidati da un 19enne, quest’ultimo raggiunto, nel corso della mattinata di ieri, da un’ordinanza di applicazione di misura cautelare disposta dal G.i.p. del Tribunale di Ancona, eseguita dai Carabinieri.

In particolare, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Jesi hanno ricostruito due episodi. Una tentata rapina aggravata subita da due 20enni, nel corso della quale le vittime avevano subito lesioni personali, ed una rapina aggravata subita da un altro 20enne, il quale, sotto la minaccia di un coltello puntato al petto, era stato costretto a consegnare una banconota da 20 euro e la cover del proprio cellulare.

Gli agenti del Commissariato di Jesi hanno ricostruito, invece, l’episodio relativo alla rapina aggravata subita da un 60enne, accerchiato mentre si trovava ad una fermata dell’autobus, aggredito e derubato del proprio portafogli, contenente la somma di 2.200 euro.

Il 19enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. I minori sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.

Il provvedimento eseguito costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e il destinatario del è provvedimento è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

Autore

Cristina Carnevali

Di professione avvocato, fondatrice di capocronaca.it. Già collaboratrice e direttore editoriale per realtà locali, vincitrice del Premio giornalistico "Giuseppe Luconi" 2020 nella sezione "quotidiani on line delle Marche", oggi guida della redazione di capocronaca.it. Appassionata di sport, ha fatto i primi servizi sul campo, per poi occuparsi a 360° dell'editoria e della comunicazione.