Friday 22 November, 2024
HomeAttualitàLa lettera di una paziente al reparto chirurgia dell’Urbani di Jesi

Lettera di una cittadina, per ringraziare pubblicamente il personale dell’UOC chirurgia generale

Alla cortese attenzione dell’assessore alla sanità Filippo Salta Martini, della consigliera Linda Elezi, del Direttore Generale Giovanni Stroppa e della Direttrice Sanitaria Benedetta Ruggeri.

Gentilissimi, da cittadina sento il dovere morale di ringraziare voi tutti ed in particolare l’UOC di chirurgia Generale di Jesi diretta dal dott. R. Campagnacci per la professionalità, la dedizione e la sensibilità che mi è stata dimostrata nelle cure prestatemi.

Da alcuni anni infatti ho sviluppato un’incontinenza urinaria e fecale che mi hanno progressivamente costretta ad un isolamento sociale e familiare assai pesante. Dopo una serie di consulti, sono stata indirizzata al dott. Guarino, che valutata la situazione, dopo un lungo iter diagnostico, mi consigliava l’impianto di un neuromodulatore sacrale. Un dispositivo impiantabile, mi spiegava, tipo pacemaker, che agiva stimolando il nervo responsabile della continenza e che avrebbe potuto aiutarmi a riconquistare quella vita sociale che ormai era diventata un miraggio. La luce alla fine del tunnel. 

Nonostante l’attesa, sono sempre stata rassicurata dal medico che tutti gli attori di questa vicenda si stavano adoperando in ogni modo per venirmi in soccorso.  A volte, quando la depressione batteva più forte, ho anche pensato di andare in qualche regione del nord per farmi impiantare questo dispositivo, ma mi sono fidata della promessa fattami e ho aspettato il fatidico giorno.  Ho avuto modo di constatare che la mia situazione è stata presa a cuore da tutti, amministrativi, istituzioni e vertici aziendali.

E il mio grazie va indistintamente a tutti. Nel condividere la mia problematica con altri pazienti ho inteso che la metodica propostami non era poi così diffusa e che i miei medici erano tra i pochi in Italia ad occuparsene. Mi sembrava impossibile poter risolvere una così delicata situazione sotto casa; e poi, alla fine, la chiamata, il ricovero e lo stupore nel trovare ricoverata un’altra paziente che veniva a sostituire la batteria a Jesi da una regione vicina. Non nascondo che da Marchigiana ho provato un sentimento di orgoglio.

Con sincera gratitudine, Anna Maria Baldoni.

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Comunicato Stampa