Alloggi di edilizia convenzionata e casa famiglia Cesarini: Melappioni: “un luogo di inclusione, cerniera della città”
Un investimento da 5,7 milioni di euro da concludere entro il 2026. Questa la portata ed i termini del progetto di recupero del complesso San Martino, presentato sabato mattina dal sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni, Barbara Calcagni, dirigente dell’area lavori pubblici, l’ingegnere Luca Piermattei e gli architetti Silvano Rossini e Floriana Priori.
Al piano terra del complesso saranno ricavati 900 metri quadrati di spazio destinato alle associazioni ed altrettanti 900 metri per eventuali esposizioni, insieme alla Casa famiglia Cesarini con due camere doppie e due singole, per un totale di 250 metri quadri. Al primo piano ci saranno invece dodici alloggi di edilizia convenzionata. Modifiche anche nell’area esterna: la corte infatti verrà aperta e collegata con l’esterno attraverso due nuovi attraversamenti, uno su Corso Matteotti e uno su Via Pastrengo, che vanno ad aggiungersi all’attuale arco di entrata di Via Palestro.
“Il progetto è parte del Pinqua e poi del Pnrr e ha dei termini da rispettare, soprattutto per quanto riguarda la sua conclusione che deve avvenire entro il 2026 – ha ricordato il primo cittadino. Abbiamo aggiunto delle risorse a quelle previste inizialmente ed abbiamo ripensato le funzioni del complesso che ospiterà anche la Casa famiglia voluta da Daniela Cesarini. Abbiamo pensato che questo fosse lo spazio più idoneo ad ospitarla“.
Si riqualifica un “luogo che è una ferita per la città ma anche una calamita – ha aggiunto l’assessora Melappioni. Qui c’è tutto un tessuto storico da rispettare e allo stesso tempo è importante guardare avanti. Nelle città contano non solo la quantità degli spazi ma anche le loro funzioni e negli spazi di inclusione come questo le differenze vanno ad annullarsi. La volontà è che da ferita, questo luogo diventi una cerniera“.