Friday 22 November, 2024
HomeAttualità“Jesi e il ‘900 verso il 2050 – Le farfalle arriveranno!”, si avvicina il taglio del nastro

Ultimi preparativi per allestire le sale che ospiteranno l’evento “Jesi e il ‘900 verso il 2050 – Le farfalle arriveranno!”; la sede della manifestazione sono i locali della ex Banca delle Marche, in Corso Matteotti.

Come già anticipato nella conferenza stampa che si è tenuta in Regione, alla presenza del Governatore Francesco Acquaroli, sarà una bella sfida, estremamente coinvolgente; cinquanta giorni di eventi, incontri, mostre, dibattiti, concerti e non solo, a partire dal 3 di aprile, fino il 19 maggio.

«Questa serie di eventi nascono da un’esigenza che non sentiamo solo per noiha dichiarato Andrea Cardinaletti presidente della Fondazionema soprattutto per i giovani. Lo afferma lo stesso nostro slogan, sentiamo la necessità di vivere con una prospettiva che non coinvolga noi, che ormai abbiamo trascorso una bella fetta della nostra vita, bensì i giovani, i nostri figli, i nostri nipoti

Per una precisa scelta saranno proprio i giovani ad avere parte attiva nello svolgimento delle attività.

«Oggi dobbiamo ragionare con dinamiche positive – ha aggiunto Cardinaletti – anche se spesso i sogni dei giovani si fermano prima di poter diventare progetti. I sogni sono realizzabili quando hanno di base un progetto che costruisca e non affossi le idee. Abbiamo compreso, raccolto questa urgenza sul territorio, nella Vallesina ma anche nelle Marche, ed abbiamo pensato di dedicare il nostro impegno alla capacità che i giovani potranno continuare a costruire il futuro, soprattutto il loro

La cerimonia del 3 aprile

Il 3 aprile verranno riuniti tanti bambini di alcune quinte elementari, che fanno parte del nostro tessuto sociale, che rappresentano tutte le etnie, tutte le abilità o le diverse abilità presenti, e, come ha dichiarato il presidente della Fondazione: «vogliamo immaginare e pensare che, ad inaugurare questa mostra, ci sarà il sindaco di Jesi del 2050.»

Nella mattina del 3 si svolgerà una cerimonia nella sala del Consiglio Comunale di Jesi, nella quale i ragazzini eleggeranno il “proprio” sindaco; in realtà i sindaci saranno sei per rappresentare in maniera compiuta i diversi generi, le diverse abilità, le diverse etnie; questi sei bambini che potranno essere testimoni di questo mondo. «La Fondazione Gabriele Cardinaletti è nata, non dimentichiamolo, per occuparsi prevalentemente dell’inclusione sociale dei ragazzini diversamente abili – ha dichiarato altresì Cardinaletti – mio fratello Gabriele ha vissuto 30 anni, pur nella sua diversa abilità, una vita sportiva straordinaria e normale. Dobbiamo cercare di essere positivi, visti i tempi e dobbiamo farlo per noi, per i nostri figli e nipoti.»  

Sebbene il programma degli eventi è in costante evoluzione, possiamo intanto anticipare che sono previsti tantissimi eventi, incontri, tavole rotonde, spettacoli, presentazioni di libri, manifestazioni con youtuber, confronti politici e sportivi, conferenze varie di Confindustria, della Fondazione Pergolesi Spontini. Qualche anticipazione: certe le presenze dell’economista Profumo, degli artisti Marcorè e Dandini, Nicolò Govoni (scrittore, attivista di “Still I rise”) del suo libro “Altrove”, oltre a molti volti dell’arte, della cultura, dello spettacolo e dello sport locali, che verranno annunciati volta per volta.

Ovviamente non mancheranno i campioni dello sport, soci fondatori della Fondazione.

Autore

Giancarlo Esposto

Giornalista iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1985 – tessera n. 52020 - e scrittore. Ha all’attivo numerose collaborazioni con emittenti radio-tv e giornali su carta e online. Nel 2010 medaglia d’argento per i 25 anni di iscrizione all’Ordine, nel 2020 tra i premiati del Premio Giornalistico Nazionale Giuseppe Luconi. Come scrittore, dopo alcune pubblicazioni di sport, relative alla sua attività giornalistica e dedicate al vernacolo, si è dedicato alla narrativa, pubblicando 5 romanzi; il più recente "Anagramma di donne". Pochi mesi fa ha pubblicato il libro "Dal taccuino di un cronista", racconti di oltre trent'anni di giornalismo. Una delle sue frasi preferite: “La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta.” (Fernando Pessoa).