Friday 22 November, 2024
HomeComunicati stampaL’Associazione Punto rosso per la pace: domani i banchetti in Corso Matteotti

Il blitz fatto dal governo, in barba alle leggi vigenti europee che non consentono il cambio delle regole entro i sei mesi precedenti la campagna elettorale per le votazioni, risulta un atto ricolmo di spirito anti-democratico e quasi eversivo, nella sua naturale volontà di sopprimere l’emergere di movimenti e organizzazioni nuove, che diano un fresco respiro alla stagnante morbosità dell’attuale classe politica, impantanata in un’unica linea netta composta da guerra e affarismo selettivo. Poco importa la successiva modifica e ridimensionamento da 150.000 a 75.000 firme per l’anno corrente: questa azione costringe in contropiede quelle realtà – emergenti e non – che hanno una voce e contenuti da portare sui tavoli della democrazia a superare uno scoglio scientemente calcolato per tentare di fermarne l’avanzata il prima possibile.

I venti di guerra che sono tornati a soffiare in Europa e nel mondo, le scelte scellerate di vari governanti che insistentemente tornano a parlare di guerra, hanno indotto movimenti come quello fondato da Michele Santoro e Raniero la Valle ad organizzarsi per poter presentare una lista che abbia come tema centrale la Pace ed il ferreo no alla guerra.

La pace è precondizione per affrontare qualsiasi altro tema: dalla crisi ambientale, economica, democratica. Viene sempre più evocata la guerra nucleare, come se quanto accaduto nella seconda guerra mondiale non avesse insegnato niente.

Il governo Italiano, da Draghi in poi, non ha mai aderito al trattato di non proliferazione delle armi nucleari, e ora a Ghedi e Aviano disponiamo di ben 40 testate nucleari, con cui si armano gli F-35.

Il governo italiano ne ha già inviati due in Polonia, armati di tutto punto, ai confini con la Russia; un atto di co-belligeranza avallato dal Governo che sputa senza ritegno sui nostri valori costituzionali, forte della retorica dei rapporti internazionali con gli alleati, riparato dietro la propria manifesta debolezza e incapacità di prendere decisioni autonome.

Mentre la crisi ambientale incombe e sarebbero necessari atti contro la rapacità delle multinazionali, un cambio di passo e distanza dal modello di sviluppo centrato su gas e petrolio deve essere ricercato, ma tutto ciò è impossibile con la macchina bellica a pieno regime; un’industria tra le più inquinanti che esistano.

La crisi economica da anni lambisce strati sociali ritenuti “garantiti”; il conio della terminologia che definisce “lavoro povero” rendono bene l’idea della necessita di un lavoro stabile, del diritto alla cura, di una sanità pubblica e garantita dal servizio sanitario nazionale e non privato, di una scuola di qualità per tutti in strutture degne e sicure. Diciamo basta all’aumento delle spese militari!

Mercoledi 27 marzo ore 10.00 a Jesi – angolo BNL – corso Matteotti si terrà il primo dei tanti banchetti di raccolta firme. Aiutaci a portare nel parlamento europeo queste istanze! Firma per la lista Pace, Terra e Dignità!

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Comunicato Stampa