L’uomo insisteva nonostante i rifiuti della donna di andare a convivere. Non potrà avvicinarsi alla vittima, a casa sua o suoi familiari
Tutto è partito dalla segnalazione fatta dall’ospedale di Jesi, per le lesioni subite da una donna (con prognosi di 30 giorni) aggredita da un uomo. Si stavano conoscendo, lui insisteva affinchè la donna andasse a vivere con lui, ma lei non era affatto convinta.
Era marzo 2023, da quel momento erano partite continue telefonate, anche 40 al giorno, al cellulare della donna che ha provato a fermarlo, bloccando il numero. Così l’uomo iniziava a postarsi sotto casa, a citofonare. Non ricevendo risposta, andava anche a casa della sorella di lei per sapere dove fosse e che stesse facendo.
Nonostante la donna non volesse più avere a che fare con lui, l’uomo un 67enne jesino, ha continuato ad insistere, fino all’aggressione fisica e verbale. Ad ottobre 2023 la donna, che si era recata a casa dell’uomo per riprendere la propria bicicletta, è stata picchiata e insultata.
A causa dell’aggressione, ha ricevuto le cure del pronto soccorso, da dove veniva dimessa con una prognosi di 30 giorni. A quel punto si è decisa a denunciare i fatti evidenziando come l’uomo, nonostante la grave condotta pregressa, continuasse imperterrito coi suoi tentativi irrazionali di contatto non mancando di offenderla pesantemente in ogni occasione di incontro.
L’attività investigativa espletata, faceva emergere la pericolosità sociale dell’uomo, specie per l’ossessiva ricerca di contatto con la donna e con le persone legate da relazione affettiva alla stessa, consentendo di acquisire elementi di responsabilità penale a suo carico.
Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, ha disposto la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e divieto avvicinamento alla persona offesa, con la prescrizione di permanere ad una distanza di almeno 500 metri e divieto assoluto di comunicazione con la stessa.
All’uomo è stato applicato il braccialetto elettronico.
“Il Dirigente del Commissariato, sollecita le vittime di reati in tema di violenza domestica a denunciare i fatti, rompendo quel muro di silenzio che contribuisce solo ad isolarle sempre di più in modo da non aver alcuna alternativa: l’alternativa c’è e consiste nel riporre fiducia nell’operato tempestivo e risolutivo delle forze di Polizia in piena condivisione con la Procura.”