Il Maestro accolto dalla cittadinanza insieme alle autorità locali e regionali. Dopo la cerimonia, la deposizione alla tomba di Spontini
Un bagno di folla ha accolto domenica mattina il Maestro Riccardo Muti nel piccolo borgo di Maiolati Spontini. La sua presenza nella regione ha dato il via ai festeggiamenti del 250esimo anniversario dalla nascita del compositore ed ha avuto inizio sabato sera con il concerto al Pergolesi del maestro alla direzione dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini“, da lui fondata nel 2004. Al pubblico, l’onore di ascoltare le note della “Vestale” e di “Agnese di Hoenstaufen” (con un omaggio anche allo Stabat Mater di Pergolesi) sapientemente disegnate dalla bacchetta di Muti.
Fine conoscitore da sempre dell’opera del Maestro marchigiano e profondo estimatore del suo lascito sociale, tanto da essere benefattore delle Opere Pie Spontini e Cittadino Onorario di Maiolati Spontini, Riccardo Muti, domenica mattina, ha portato un omaggio floreale alla tomba di Spontini all’interno della chiesetta della locale casa di riposo, tra gli ospiti della struttura che è tutt’ora gestita dalle Opere Pie cui il compositore donò l’intera sua ricchezza. Qui, ha espresso al sindaco Tiziano Consoli il rammarico per non veder riunite le spoglie di Spontini a quelle della amatissima moglie, Céleste Erard, che tornò a Parigi dopo la morte del compagno. “Ho provato a lungo, e con appelli a più Presidenti della Repubblica, a ricongiungere Gaspare alla sua Céleste“, ha raccontato. Un obiettivo sul quale il direttore intende perseverare.
La cerimonia a Teatro Spontini
Prima di rendere omaggio alla tomba di Spontini, Muti è stato accolto nel Teatro del paese dalla comunità e dalla parata di autorità presenti: il sindaco Tiziano Consoli, vicesindaco Sebastiano Mazzarini, il governatore Francesco Acquaroli, l’assessore regionale Chiara Biondi, il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini, il presidente della Provincia di Ancona, Daniele Carnevali. Per la Fondazione Pergolesi Spontini, che insieme ai Comuni di Maiolati e di Jesi organizza il programma delle Celebrazioni, erano invece presenti il direttore generale Lucia Chiatti, e il direttore artistico Cristian Carrara. Schierata anche la Fondazione Gaspare Spontini, che ha raccolto il lascito di Spontini rappresentata dal presidente Paolo Perticaroli.
A fare da cornice agli interventi istituzionali si sono tenute le esibizioni del Coro polifonico Gaspare Spontini e il Coro polifonico David Brunori, dell’Orchestra dell’Istituto comprensivo Carlo Urbani di Moie e del Liceo classico Rinaldini di Ancona, della Società filarmonica Gaspare Spontini e della Banda musicale L’Esina.
L’importanza della musica, di Spontini e ricordi dal passato
“Maiolati è un piccolo borgo ma trasuda della storia e delle gesta di Spontini – ha iniziato il primo cittadino Tiziano Consoli. Un compositore e musicista ma anche un grande uomo che dall’umiltà delle sue origini contadine ha raccontato in Europa il legame col suo territorio. In questo è stato un europeista prima ancora che l’Europa esistesse e noi ci impegniamo molto per rendergli omaggio. Il commissario Castelli – ha concluso – ci ha permesso di recuperare la casa natale di Spontini. Daremo presto il via alla presentazione di questa struttura e apriremo le gare di appalto”. Rinnovato l’invito al Maestro a tornare per quando sarà completata.
“Spontini è una figura strategica per la Regione Marche, ricca di personaggi illustri – ha ricordato il presidente Francesco Acquaroli. Gli scorsi giorni eravamo a Matelica a celebrate Mattei, sabato pomeriggio Strampelli a Castelraimondo. Intorno a questi borghi c’è una storia enorme di figure e personaggi che da questo territorio si sono affermati nel mondo. Sono un faro per noi ed è grazie a loro che la regione può aprirsi agli altri come un museo a cielo aperto“.
“Vorrei ricordare un episodio che porto con me – ha raccontato infine il Maestro Muti – Quando diressi la Vestale al Teatro alla Scala di Milano, poco tempo dopo ritenni doveroso far visita a Maiolati e venni con mia moglie su questo colle. Le strade erano vuote e la città assolata. Mi resi conto che la città viveva profondamente il senso di appartenenza a questo gigante e mentre camminavo sentivo il suono della Vestale nell’aria. Seguii quelle note e mi imbattei in un artigiano del legno che con la musica del Maestro accompagnava il suo lavoro. Una delle cose più commoventi che ricordo. Messaggio che andrebbe vissuto in questo paese che è sordo ai problemi della cultura e che sta obliando la grande tradizione musicale italiana, di cui Spontini è stato tra le luci più grandi“.
L’artigiano ricordato da Muti si chiama Giancarlo Bartoloni, ha 60 anni ed ancora oggi restaura mobili antichi sulle note della Vestale. Presente alla cerimonia, si è avvicinato a Muti mentre scendeva dal palco, e lo ha salutato con commozione. “Sono io quell’artigiano”, ha detto il restauratore, “quelle note fanno parte della mia vita”.