Non ci è cascata per un pelo, una donna jesina, che ha capito che era una truffa anche grazie ai consigli del tabaccaio
Martedì 20 febbraio alle ore 17.00 circa una donna riceve un sms con il seguente contenuto: “Mamma finalmente, ho perso il cellulare, memorizza questo numero su whatsapp così possiamo parlare”.
Il caso vuole che la donna abbia un figlio che vive all’estero, perciò la preoccupazione sale. “Vado nel panico semplicemente perché mio figlio 24enne vive da solo a Londra e non usa quasi mai il contante ma le carte che tiene nella custodia del cellulare e che usa per tutte le sue necessità, pagare la metro, il cibo, ogni cosa“.
Perciò, memorizza il numero. Dopo una serie di messaggi con notizie piuttosto angoscianti, ecco arrivare la richiesta di soldi, 1000 euro. Ed un conto su cui versarli con urgenza.
A quel punto, la donna si ferma e riflette. “Mi hanno salvato la professionalità e la premurosa gentilezza di un noto tabaccaio jesino che mi ha aiutato a capire la truffa“. Si è quindi rivolta ai carabinieri di Jesi per denunciare l’accaduto.
“Perché ho ritenuto di raccontare la mia disavventura? Perché cose simili sono capitate a tanti, amici e parenti di amici, colleghi, ai cui racconti avevo pensato che fossero stati degli ingenui. Anche su consiglio dei Carabinieri, ci tengo a mettere in guardia le persone perchè, indipendentemente dall’età, dalla professione, dal ceto sociale, sono profondamente vulnerabili di fronte alla preoccupazione per i figli, nipoti o familiari. E’ molto triste però sapere che si specula sull’affetto e sul senso di cura che lega le persone, che ci si può ritorcere contro, in una società di squali pronti a sbranare chiunque.“
La donna che è riuscita a non cadere nella truffa per un pelo, racconta l’accaduto per dare un consiglio: “non rispondere mai a numeri sconosciuti, non leggere mai messaggi o mail di numeri sconosciuti, perché quello che è nato come uno strumento straordinario di comunicazione, spesso è diventato una trappola.”