Sarà intitolata alla piccola Irene Spaccia la biblioteca della scuola primaria Garibaldi al quartiere San Giuseppe. La Giunta comunale ha accolto favorevolmente la proposta dell’Istituto Comprensivo Federico II ed ha dato disposizione agli uffici di trasmettere gli atti in Prefettura per la relativa autorizzazione. Una decisione che riconosce l’alto valore della testimonianza di vita della bambina, scomparsa nel 2023 all’età di appena 8 anni, e che naturalmente è stata condivisa con i genitori. “Consci dell’amore che Irene Spaccia aveva per i libri, la conoscenza e per la sua scuola – ha ricordato l’assessora ai servizi educativi Emanuela Marguccio – abbiamo approvato questo atto ricordando una bambina straordinaria, davvero un esempio di amore per la vita e per la scuola”.
Approfondita e toccante la motivazione con la quale l’Istituto Comprensivo ha corredato la richiesta:
“Irene – vi si legge – era una bambina straordinaria, una bambina curiosissima ed estremamente intelligente che aveva in sé una saggezza profonda nonostante la sua tenera età. La sua purezza d’animo, il suo essere interiormente più grande rispetto all’età anagrafica, la sua contagiosa gioia di vivere, nonostante il macigno della malattia, sono stati un dono prezioso per chi ha avuto la fortuna di incontrarla lungo il proprio cammino. Irene ha frequentato l’Istituto sin dalla Scuola dell’Infanzia (La Giraffa). Nonostante le difficoltà oggettive dettate dal suo stato di salute, in lei non è mai mancato il desiderio di frequentare le lezioni in presenza oppure a distanza, in collegamento da casa durante il periodo del Covid. Ma se poteva, preferiva essere in classe, fra i suoi compagni, che la adoravano. Irene e la scuola. La scuola per Irene. Irene per la scuola. Un trittico solido e fondante, poiché oltre all’amore profondo, incondizionato ed encomiabile di una famiglia speciale che Irene ha avuto ed ha, c’è stato anche un amore autentico di Irene per la scuola, per i libri, per la conoscenza. Irene aveva un ardente desiderio di apprendere, di conoscere e dall’alto della sua saggezza spesso se ne usciva con delle frasi che lasciavano di stucco l’interlocutore adulto”.