Sindaco e assessore hanno incontrato il giovane calciatore vittima di insulti razzisti e i suoi compagni di squadra. Ricci e Della Dora: «Diffondiamo la cultura del rispetto per sconfiggere il razzismo»
L’abbraccio della città a Mahdi per dare simbolicamente un calcio al razzismo.
Oggi il sindaco di Pesaro Matteo Ricci e l’assessore allo Sport Mila Della Dora, hanno incontrato il giovane calciatore vittima di insulti razzisti durante una partita. «Ci rivolgiamo spesso ai ragazzi delle scuole dicendo che i germi dell’intolleranza e del razzismo si possono combattere con la memoria, facendo prevalere la cultura della pace, uguaglianza e libertà.
Ma anche e soprattutto con l’esempio, quotidiano, degli adulti. A scuola, in famiglia, sugli spalti dei campi da calcio.
Lo sport è un luogo di crescita, dove siamo tutti uguali e dove non ci sono differenze – hanno detto rivolgendosi a Mahdi e ai suoi compagni di squadra-. O almeno dovrebbe essere così, ma a volte la stupidità e l’ignoranza delle persone non ha limite.
Ciò che successo a Mahdi è inqualificabile, soprattutto perché fatto da genitori. I primi che dovrebbero dare il buon esempio. Era importante non fare finta di niente, denunciare, perché fatti come questi non si ripetano mai più.
Lo sport è vita è un luogo di crescita, dove si creano amicizie che si portano avanti per tutta la vita. Quindi avanti, mettetecela tutta e insieme giochiamo per sconfiggere il razzismo».
Importanza del rispetto per gli avversari, un valore sottolineato dall’assessore allo Sport Mila Della Dora: «una cultura da insegnare ai più giovani, importante sia dentro che fuori dal campo. Episodi come questi siano da monito perché non si ripetano mai più».