La Polizia di Jesi ha incastrato una donna sassarese di 66 anni, con precedenti. E’ stata denunciata per il reato di truffa in concorso. Ancora in corso le ricerche del complice
I fatti risalgono a marzo dell’anno scorso. Una donna di 63 anni conosce tramite Facebook un uomo. I due iniziavano a scambiarsi messaggi quasi ogni giorno tramite whatsapp e dopo circa un mese si ncontrano alla stazione di Jesi.
Lì l’uomo le dice che sarebbe dovuto partire presto per la Francia, per questioni legate alla successione ereditaria del padre che era deceduto. Da quell’incontro iniziano le richieste di soldi.
La settimana successiva, infatti, le chiede 500 euro per le spese notarili legate all’eredità. Una volta conquistata la fiducia della donna e la disponibilità a dargli soldi, si inventa che per entrare in possesso dell’eredità e sbloccare il conto corrente del padre, avrebbe dovuto pagare la somma di 15.500 euro.
A quel punto la vittima iniziava a sospettare, così l’uomo inizia un’opera di raggiro e persuasione dicendole che è molto malato, che si trova in una situazione di bisogno e per questo non lo deve abbandonare. Le propone di restituirle la somma data con gli interessi del 5% e, per completare l’inganno, le invia anche una lettera di garanzia e la copia del testamento.
La donna, presa da compassione, gli fornisce a più riprese i soldi mediante ricariche postepay e bonifici.
E’ il direttore della filiale dove è acceso il conto corrente della donna ad insospettirsi e decide di chiederle il perché di tutti quei pagamenti, avvertendola che potrebbe essere una truffa.
Nei giorni a seguire continuano le richieste di soldi, stavolta per un delicato intervento chirurgico del costo di 8mila euro. Al rifiuto della donna di dargli ancora soldi, l’uomo le comunicava che avrebbe scelto di morire cercando di far leva sulla sua compassione ancora una volta.
Ma la donna finalmente si reca alla polizia e sporge querela. Dopo i primi accertamenti viene fuori l’inaspettata verità: l’intestatario dell’iban legato al conto corrente nel quale erano confluite le cospicue somme di denaro non è l’uomo conosciuto su Facebook, e incontrato alla stazione, ma una donna di Sassari di 66 anni, con precedenti di polizia. Scatta subito la denuncia per truffa in concorso.
Continuano le indagini per risalire all’uomo che ha agito in concorso con la donna e che è stato riconosciuto dalla vittima come corrispondente alla persona ritratta nel profilo social con un nickname.