Basket Jesi Academy, interviene sulle dichiarazioni, messe attraverso un’intervista all’ex giocatore Alberto Rossini, che paventano ancora una volta l’esistenza di una presunta cordata locale interessata ad acquisire un titolo sportivo e dunque a costituire la terza società cestistica cittadina dopo Basket Jesi Academy e Taurus.
Nella convinzione che la pluralità possa essere un valore Basket Jesi Academy, dopo un reiterato silenzio sull’argomento, si vede suo malgrado costretta ad intervenire per rivendicare a gran voce la propria affidabilità, serietà e l’assoluta dignità del progetto portato avanti, in totale autonomia, dall’estate 2022.
Affidabilità, serietá e dignitá poste indirettamente in discussione sia dall’estensore dell’intervista, sia dell’intervistato, quando si descrive l’ipotesi di una cordata locale come un progetto volto a “porre delle basi serie e concrete per creare una nuova realtà, diversa, che possa ridestare passione e interesse intorno alla pallacanestro a Jesi ed in generale allo sport jesino”.
La lontananza dalla città che affettuosamente lo ha accolto, ergendolo a sua bandiera sportiva, non ha evidentemente permesso ad Alberto Rossini di tornare al Pala Triccoli e percepire nella sua corretta dimensione il nuovo progetto, in assoluta continuità con i precedenti, creato da Basket Jesi Academy.
Un progetto coerente con le promesse iniziali, che ha dato la possibilità, grazie alla disponibilità dei nuovi soci, di costruire un percorso sportivo che si sarebbe altrimenti disperso e che la piazza sta apprezzando. Prova ne sono i numeri in costante crescita sia di spettatori (ieri 922 calorosi tifosi presenti) sia di iscritti al settore giovanile.
Tutto ció meriterebbe ad avviso di Basket Jesi Academy maggior rispetto da parte di tutti coloro, portavoci o protagonisti, che continuano, senza fornire elementi di dettaglio e senza esporsi, ad adombrare dubbi sulla sostenibilità e credibilitá dei progetti già esistenti ed in corso sulla piazza jesina, alimentando inopportune ed infondate perplessità nell’ambiente.
Questi comportamenti sembrano volti più alla delegittimazione altrui, in nome magari di ambizioni o rivincite personali, stante l’assoluta mancanza, ad oggi, di elementi di concretezza conseguenti alle molte voci fatte circolare in città.
Nel rivendicare eguale rispetto di quello mostrato fin qui dalla società con il dovuto silenzio e senza comparazioni di merito, Basket Jesi Academy specifica tra l’altro che ad oggi la compravendita di titoli sportivi tramite operazioni di scissione societaria è stata abrogata da FIP, costringendo chi volesse acquisire diritti sportivi all’acquisto di società, dunque di attivi e passivi di realtà sportive che decidessero di gettare la spugna.
Vista la presenza di una società di serie B, la nostra, chi volesse creare una nuova societá a Jesi dovrebbe acquisire una società di serie A2 (negli ultimi 4 anni scese da 32 a 20) trasferendone la sede a Jesi, operazione complicata stante l’assenza ad oggi di società di questa categoria in odore di cessione.
In un quadro normativo del genere, per dirla in latino, viene allora da concludere chiedendosi: “cui prodest”?