E’ venuto a mancare, nel mese di febbraio, all’età di 89 anni, il prof. Giancarlo Vecci. Una persona molto conosciuta a Jesi.
Per anni, fino alla pensione, è stato insegnante di lettere all’Istituto Magistrale di Jesi, poi preside e docente dell’Università degli adulti di Jesi, scrittore di volumi di letteratura e poesia.
Un uomo di grande spessore culturale ed umano, dotato di un grande senso dell’umor. Sempre brillante e sagace, aveva la capacità naturale di trasmettere conoscenza.
Io ho avuto la fortuna di averlo come insegnate di italiano e latino per tre anni alle magistrali, ma con la nostra classe, forse vista la varietà dei caratteri di ognuno di noi, aveva un rapporto particolare che si è protratto anche oltre la fine della scuola.
Proprio a dimostrazione del bel rapporto che aveva con tutti i suoi studenti, nel nostro gruppo whatsapp di classe è nata l’idea di raccogliere e condividere in questo breve articolo, delle frasi o dei ricordi del prof. Vecci.
Dai vari commenti emerge l’affetto con cui da tutti è ricordato: “unico”, “mitico professore”, “un grande, come professore e come persona”, “quanto gli volevo bene”, “professore meraviglioso e una bella persona”, “l’unico che ci ha sempre stimato”, “uomo di grande intelligenza e conoscenza”. Questi solo alcuni dei commenti, a cui sono seguiti aneddoti e storie.
Insomma a noi ex-ragazzi della VC piaceva ricordarlo così, anche perché, nonostante fosse già in pensione, ha voluto essere con noi nell’esperienza più bella che è la gita del quinto a Barcellona. Ce l’abbiamo trovato in stazione e ci disse: “dove andate?”, noi: “in gita a Barcellona” e lui, sempre pronto allo scherzo: “allora facciamo un pezzo di strada insieme, vado a Malaga!”.
Invece poi fece la gita con noi e questo è un ricordo che ancora oggi portiamo nei nostri cuori. “Buon viaggio prof!….dalla sua VC!” Per noi sei stato il vero insegnante con la “i” maiuscola.