Spettacolo e incertezza, serve un overtime per decidere il match
Che potesse essere un match equilibrato, lo avevamo previsto già prima della palla a due, magari non avremmo pensato che non sarebbero bastati i 40’ canonici per decidere il derby delle Marche.
Spettacolo sugli spalti, anche se con qualche esagerazione – due bottiglie scagliate pericolosamente in campo dal settore ospite e alcuni cori offensivi – con una risposta consistente anche dalla Jesi sportiva. Presenti 1351 spettatori.
Si comincia con una General Contractor un po’ imballata, che si trova 0-8 in appena 1’42”, poi la squadra di casa alza la testa e prova a limitare le scorribande di Bandini, che alza notevolmente i ritmi e prendere le misure su Bedin, che sotto canestro prova a fare la voce grossa.
Ghizzinardi punta inizialmente su un quintetto con due lunghi, dovendo però rinunciare con il passare dei minuti, per via di una situazione falli diventata precaria.
Il primo vantaggio della squadra di casa arriva dopo 22” del secondo periodo: da quel momento, passato l’imbarazzo iniziale la General Contractor comincia a mettere mattoni importanti, toccando il +15, nel corso del terzo periodo (54-39 dopo 5’28”).
Poco prima Fabriano ha perso Bedin, uscito anzitempo per raggiunti limite di falli, quarta penalità più inutile fallo tecnico, ma la squadra di Grandi cambia volto.
È soprattutto l’utilizzo di Stanic, in forse fino a poche ore prima del match, a cambiare volto ai cartai, con una forte iniezione personalità ed esperienza.
Jesi fallisce varie volte il colpo che può essere del ko, senza riuscire anche a chiudere situazioni molto ben costruite, e ogni volta l’avversaria ritrova vigore.
Fabriano arriva perfino al match ball in suo favore, ma la conclusione di Negri, il suo migliore realizzatore di serata sul 78-78, non va a segno. La Janus arriva anche a toccare il +3 a metà overtime.
Poi esce fuori di nuovo la squadra di casa, con tutto il suo spessore, proprio nel momento più difficile, riprendendo in mano l’inerzia del match.
Quindi la follia collettiva dei cartai, panchina compresa, che a 14” dalla fine si facevano del male, facendosi fischiare un fallo tecnico ed una espulsione, quando si trovava sul -1, anche se con Merletto già con i piedi in lunetta. Ci sarebbe stato ancora tempo per agganciare un altro overtime, perfino di provare a vincere se il play jesino avesse fallito il 2/2.
Anche questo ha fatto parte del copione di un derby giocato con grande rispetto e cavalleria sul parquet, spesso più sul piano della tenuta mentale, che tecnico e in questo indubbiamente la General Contractor, ha fatto qualcosa in più.
Poi si potrà parlare a lungo dell’arbitraggio, sin troppo fiscale, 30 falli fischiati contro gli ospiti, 29 contro i padroni di casa, che, in un match giocato con estrema correttezza, avrebbero potuto evitare qualche fischio, dall’una e dall’altra parte, evitando la lunga sequenza di recriminazioni, suscitate da alcuni loro interventi.
Buono l’esordio di Tiberti, arrivato solo quarantott’ore prima del derby, che ha confermato il suo valore, negli appena 9’ giocati: per la squadra sarà un autentico valore aggiunto.
Il commento di coach Ghizzinardi in sala stampa: https://www.youtube.com/watch?v=NPMBvNuZWec
GENERAL CONTRACTOR JESI-RISTOPRO FABRIANO 95-88 dts (19-20, 19-17, 20-16, 20-25, 17-10)
General Contractor Jesi: Varaschin 2 (1/4, 0/0), Filippini 20 (5/10, 2/3), Merletto 22 (3/6, 3/10), Rossi 11 (1/2, 2/6), Marulli 11 (3/6, 1/6), Carnevale ne, Bruno 10 (5/7, 0/2), Nisi ne, Vita Sadi ne, Valentini 6 (2/3, 0/1) Tiberti 8 (2/2, 0/0), Casagrande 5 (1/1, 1/2). All.: Ghizzinardi.
Tiri liberi 22/28 – Rimbalzi 37, 11+26 (Filippini 8) – Assist 11 (Merletto e Tiberti 3)
Ristopro Fabriano: Centanni 13 (1/3, 3/10), Gnecchi 3 (0/1, 1/2), Bedin 10 (5/7, 0/0), Bandini 0 (0/0, 0/2), Negri 26 (3/7, 3/10), Stanic 14 (2/4, 1/5), Rapini 0 (0/0, 0/0), Carsetti ne, Granic 16 (5/8, 1/3), Giombini 6 (3/5, 0/0). All.: Grandi.
Tiri liberi 2/28 – Rimbalzi 39, 12+27 (Gnecchi 8) – Assist 18 (Stanic 8)
Arbitri: Guercio di Ancona e Di Pilato di Paderno Dugnano (Mi)
Spettatori: 1351
(foto Stefano Binci)