La rievocazione si muove tra tradizione teatrale e radici cristiane. Protagonista oggi del Natale dei borghi, l’usanza del Presepe vivente nasce ben 800 anni fa grazie a San Francesco d’Assisi che, nel borgo di Greccio vicino Rieti, ne allestì uno nel 1223. Una rievocazione per riproporre la natività di Gesù, portando una piccola parte dell’antica Betlemme al centro dell’Italia. San Francesco diede il via ad una tradizione tramandata sino ai nostri giorni quando, specialmente nelle piccole comunità cittadine, adulti e bambini prendono le vesti di figuranti per onorare la nascita di Gesù.
Poggio Cupro, piccola frazione di Cupramontana, è uno di questi luoghi e, per il secondo anno, è pronto ad ospitare un presepe vivente martedì 26 dicembre e sabato 6 gennaio.
Sarà ad ingresso gratuito, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, realizzato dall’Associazione Pro Cupramontana, unitamente all’Amministrazione Comunale, alla locale S.O.M.S. – Società Operaia del Mutuo Soccorso, alla Parrocchia di S.S. Salvatore, e ai numerosi volontari che hanno accolto con favore l’idea di rappresentare nuovamente il presepe vivente.
La scelta degli organizzatori dell’antico borgo di Poggio Cupro, racchiuso nella sua cinta muraria, ha consentito un’eccellente ambientazione della natività, su alcune vie e luoghi del castello fortificato, invitando il visitatore ad ammirare alcuni degli spazi più suggestivi e carichi d’arte e di storia. In un’atmosfera impregnata di mistero, sacralità e antico spirito natalizio, decine di figuranti in abiti d’epoca animeranno, nel cuore storico del piccolo borgo, i mestieri di un tempo, grazie all’utilizzo di piccoli e grandi attrezzi originali delle antiche botteghe artigiane.
Il percorso sarà animato anche da animali vivi, ovini, suini e da cortile, della tradizione pastorizia e agricola locale. Saranno inoltre decine gli spazi, ricavati lungo le suggestive viuzze del centro storico illuminato dal fuoco delle torce, che racconteranno al visitatore la rievocata storia di dominazioni arabe e normanne.