Ogni anno, il 12 dicembre diventa un momento speciale dedicato alle persone scomparse in tutto il mondo. Questa giornata assume un significato profondo, offrendo un’opportunità per riflettere sulle storie dolorose di coloro che sono scomparsi e per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di affrontare questo problema globale.
In Italia negli ultimi 50 anni sono scomparse nel nulla oltre 60mila persone. Ci sono casi rimbalzati nelle trasmissioni televisive, finite sulle pagine di cronaca di tutti i giornali, dei quali nonostante il tanto tempo ancora si parla. Come quello di Emanuela Orlandi. La giovane si trovava a Città del Vaticano, dove seguiva un corso di musica, dal quale un giorno di giugno del 1983 non fece più ritorno. Tante le piste seguite, dalla Banda della Maiana ai Lupi Grigi, organizzazione terroristica che attentò alla vita del Papa. Nessuna pista ha portato a conoscere la verità, a ritrovarla, come Denise Pipitone, la bambina di 4 anni scomparsa nel nulla il 1 settembre del 2004 mentre era nei pressi della abitazione della nonna materna a Mazara del Vallo. Ha compiuto 23 anni lo scorso 26 ottobre e nella sua città le è stato dedicato un murales. Le ricerche subito avviate avevano condotto gli investigatori a due piste più o meno incidenti, ossia l’ambito familiare allargato (Denise aveva un padre biologico, diverso dal marito della mamma Piera Maggio, che a sua volta aveva moglie e figlia all’epoca 17enne) dopo che i cani molecolari avevano fiutato tracce della bambina nei pressi dell’abitazione del fidanzato della sorellastra, nonché il mondo rom (più segnalazioni negli anni hanno portato alla ricerca di Denise, senza però avere conferme). La sorellastra è stata assolta in Cassazione.
Anche se negli anni si sono sviluppati sistemi di tracciatura e le città sono piene di telecamere di videosorveglianza pubbliche e private, risulta sempre difficile scoprire cosa sia accaduto a chi sparisce nel nulla. Lo dimostra la recente scomparsa di Kata, la piccola di origini sudamericane che viveva a Firenze con la famiglia nell’ex hotel Astor. Sono cinque le persone attualmente indagate per sequestro di persona a scopo di estorsione, proprio perché nelle telecamere della via, si vedono tre di loro con dei grossi trolley uscire dall’hotel nelle ore in cui la piccola è sparita. Gli altri due invece perché nella loro abitazione sarebbero state rinvenute tracce di sangue.
Collaborazione Internazionale
Il fenomeno delle persone scomparse non conosce confini. La cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare questa sfida globale. La giornata delle persone scomparse è un momento in cui le nazioni possono riaffermare il loro impegno a lavorare insieme per condividere informazioni, risorse e migliori pratiche per affrontare questo problema su scala mondiale.
Organizzazioni come Interpol e Amnesty International svolgono un ruolo cruciale nel coordinare gli sforzi internazionali e nel fornire assistenza a livello globale. La giornata delle persone scomparse è un’opportunità per rafforzare tali connessioni e per creare una rete globale di supporto.
E’ stata creata da Bill Clinton ed è operativa dal 1996 la Commissione internazionale per le persone scomparse (ICMP, International Commission on Missing Persons). Si tratta di un’organizzazione – che ha assunto carattere intergovernativo dal 2014 grazie ad una serie di accordi sottoscritti da alcuni stati europei – che si occupa delle persone scomparse nei conflitti armati, a causa della violazioni dei diritti umani, di calamità naturali e di origine umana e altre cause involontarie. Ha sede a L’Aja ed è principalmente finanziata dal suo paese fondatore, gli Stati Uniti.